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4 anni ago · · 0 comments

Terza prova edS – 1/4 indicazioni caso clinico adulti ed evolutivo

La terza prova dell’esame di stato è il caso clinico. Generalmente le commissioni danno possibilità di scelta tra più casi: caso clinico adulto, caso clinico evolutivo, caso di neuropsicologia, caso di lavoro. Tuttavia, non sempre le commissioni decidono di inserire tutte le opzioni elencate pertanto sarà necessario orientare lo studio su almeno due di esse.

Le indicazioni presenti in tale articolo potranno essere prese come punto di riferimento per il caso clinico adulto ed evolutivo. Generalmente al candidato viene richiesto, a partire dalla descrizione più o meno dettagliata di un quadro sintomatologico, di:

  • Formulare un ragionamento clinico quindi di avanzare delle ipotesi diagnostiche
  • Di indicare nel dettaglio le aree da approfondire al fine di confermare l’ipotesi diagnostica principale ed escludere le restanti
  • Di indicare tutti gli strumenti utili alla raccolta delle informazioni necessarie
  • Di avanzare delle ipotesi di intervento

Prima di descrivere più dettagliatamente la struttura indicata è bene sottolineare l’importanza di leggere attentamente e più volte il testo e di utilizzare nella stesura sempre espressioni ipotetiche. Espressioni come “sarebbe opportuno indagare”, “potrebbe essere utile approfondire”, “potrebbe indurre a pensare” e così via consentono di dimostrare alla commissione che non si sta dando nulla per certo. Va ricordato infatti che non è richiesto di «indovinare» la diagnosi ma dimostrare di saper fare un ragionamento clinico di valutazione.

 

  1. APERTURA

In apertura del proprio elaborato sarà opportuno dichiarare il modello diagnostico che si andrà a prendere in considerazione. Per il caso clinico adulto ed evolutivo si potrà prendere in considerazione il DSM nella sua ultima versione. Ciò significa che lo studio approfondito dei criteri diagnostici, delle differenze tra i diversi quadri patologici, è una condizione essenziale per superare la prova in questione.

Dunque l’elaborato potrà iniziare con frasi del tipo:

“Per le finalità diagnostiche richieste si farà riferimento al DSM 5.”

“Per l’analisi del caso e l’inquadramento diagnostico si farà riferimento al DSM 5.”

 

  1. IPOTESI DIAGNOSTICA E DIAGNOSI DIFFERENZIALE (RAGIONAMENTO CLINICO)

Sarà opportuno, al fine di formulare un ragionamento clinico più chiaro e lineare possibile, far precedere alla stesura di tale punto i seguenti passaggi per i quali si potrà sfruttare la brutta copia.

– Intercettare nel testo le informazioni cliniche ovvero solamente le informazioni traducibili in criteri diagnostici

– Tradurre ciascun’informazione clinica in criterio diagnostico

– Per ogni criterio diagnostico individuato indicare le categorie ampie di disturbi in cui poter riscontrare il sintomo

– Per ciascuna categoria ampia elencare i soli disturbi in cui il sintomo rappresenta un criterio diagnostico

– Dal momento che più sintomi convergeranno in uno stesso disturbo si potranno a questo punto prendere in considerazione due o tre ipotesi diagnostiche appuntando per ciascuna le informazioni cliniche mancanti nel testo

– Individuare nel testo le informazioni aggiuntive ovvero tutte quelle informazioni significative ma non traducibili in criteri diagnostici

– Tra le ipotesi avanzate, quella che riuscirà meglio a spiegare i sintomi e che risulterà coerente anche con le informazioni aggiuntive presenti nel testo rappresenterà l’ipotesi diagnostica principale

Una volta realizzato un simile schema preliminare si potrà procedere con la stesura discorsiva dell’intero ragionamento effettuato.

 

  1. AREE DA APPROFONDIRE

In tale paragrafo bisognerà indicare tutti quegli aspetti da approfondire accuratamente al fine di confermare o meno l’ipotesi diagnostica formulata.

In prima analisi si dovrà prendere in esame i bisogni della persona, le sue motivazioni e aspettative attraverso una analisi della domanda. Molte di tali informazioni sono deducibili dall’invio, non sempre spontaneo. Tale indagine iniziale consentirà allo psicologo di fornire informazioni comprensibili rispetto a ciò che verrà fatto e di fissare obiettivi concordati e congruenti con il percorso. Ricordiamo come quest’ultimo aspetto sia condizione necessaria per passare al consenso informato.

A questo punto si potrà procedere all’analisi del problema ovvero all’analisi di tutte quelle informazioni mancanti nel testo ma necessarie ai fini di una maggiore comprensione del caso. Di seguito uno schema indicativo e riassuntivo delle possibili informazioni da poter inserire nella stesura dell’analisi del problema.

Le informazioni sopra elencate dovranno essere scelte a seconda del caso specifico. La scelta di esse dovrà essere dettata da un attento ragionamento individuale.

 

4.STRUMENTI

In questo paragrafo andranno indicati tutti gli strumenti utili alla raccolta delle informazioni necessarie.

Uno di essi è sicuramente il colloquio dal quale si possono ricavare informazioni importanti sia sul piano verbale che non verbale.

Un altro strumento da poter indicare, sia nel caso adulto che evolutivo, è la cartella anamnestica utile per delineare la storia clinica del paziente.

In aggiunta a questi, e a seconda del caso, andranno indicati uno strumento ad ampio spettro e uno o più strumenti specifici strettamente legati all’ipotesi diagnostica formulata e alla diagnosi differenziale. Nella scelta di questi ultimi bisognerà prestare molta attenzione e verificare che

– non siano validati sulla precedente versione del DSM

– possano essere somministrati a persone che abbiano l’età specifica del nostro paziente

Per ciascuno strumento andrà motivata la propria scelta.

Di seguito degli schemi riassuntivi dai quali poter prendere spunto per la scelta degli strumenti. È bene non dimenticare di scegliere gli strumenti in base al caso specifico.

  1. IPOTESI DI INTERVENTO

In tale paragrafo il candidato dovrà indicare una ipotesi di intervento quindi esplicitare, a seconda del caso specifico, quale trattamento potrebbe essere indicato e i suoi obiettivi specifici. Si potranno dunque ipotizzare uno o più livelli di intervento (individuale, familiare, scolastico) di tipo supportivo, espressivo oppure entrambi. A prescindere dalla scelta privilegiata occorrerà motivare quanto scritto cercando di non ricorrere a citazioni standard ma seguendo un filo logico e lineare.

 

Scarica qui La terza prova edS 1

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Scaletta adulti
https://scuoladipsicologia.com/2020/07/11/terza-prova-eds-2-3/

Modello di stesura caso clinico adulti
https://scuoladipsicologia.com/2020/07/11/modello-di-stesura-caso-clinico-adulti/

Scaletta evolutivo
https://scuoladipsicologia.com/2020/07/26/terza-prova-eds-4-4-scaletta-evolutivo/
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Jessica Caiazza – Psicologa
Ambiti: tutoraggio all’apprendimento nei disturbi specifici dell’apprendimento – riabilitazione psicologica in persone adulte con disabilità
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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online

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Francesca Di Donato - Psicologa

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