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4 anni ago · · 0 comments

La psicoterapia è stata inventata dagli Psichiatri? Francesca Di Donato

Accade di tanto intanto che qualcuno faccia affermazioni che travisano la natura e la storia della nostra professione o delle attività coinvolte.

Oggi prendiamo in esame: “La psicoterapia l’hanno inventata gli psichiatri”

1- non si può parlare di INVENZIONE DELLA PSICOTERAPIA: è la PAROLA psicoterapia che risale al 1889 è a opera di uno psichiatra, per indicare un metodo di cura della psiche, che però già esisteva.
Le radici della psicologia con tutti i tentativi di cura attingono la loro linfa dagli sciamani.

– non si può parlare neanche solo di INVENZIONE fino a se stessa, perché l’attenzione rivolta alla sofferenza psichica è una naturale propensione ed evoluzione insita nella stessa natura umana.
Infatti nessuno cura nessuno, ma è la psiche che cura se stessa attraverso qualcuno/qualcosa.

Psicoterapia infatti NON significa “cura della psiche”, ma CURA ATTRAVERSO LA PSICHE.

Ma veniamo a oggi, quando è diventato tutto un fatto giuridico e dall’essere un termine ombrello ha finito con l’acquisire una valenza specifica: la psicoterapia non è, in realtà, in termini applicativi,  una cosa diversa dagli atti tipici della professione espressi nell’art.1 della legge 56/89.
Semplicemente gli atti tipici dell’art.1, quando vengono acquisiti attraverso un iter formativo di 4 o 5 anni anni o attraverso 60 crediti dedicati, prendono il nome di psicoterapia, che -come formazione- è frutto di un compromesso con i MEDICI, in modo che potessero continuare a occuparsi di ciò di cui già si occupavano prima della nascita della nostra professione.
Senza questo compromesso che ha preso forma con l’art3 L.56/89 , i medici avrebbero incorso in abuso di professione di Psicologo.

Se la specializzazione in psicoterapia li salva dall’abuso di professione di Psicologo significa che:
– L’art 3 non apre le porte a un agire diverso, ma apre, ai medici, le porte dell’agire della professione di psicologo.
– Quello che i medici fanno, una volta specializzati in psicoterapia, attiene, quindi, all’agire dello psicologo e…
– l’agire dello psicologo si dispiega attraverso i suoi atti tipici ovvero quelli espressi nell’art.1 L 56/89

Se vale per i Medici, vale per gli Psicologi-psicoterapeuti.

Gli psicologi in questa folle rincorsa a raggiungere lo status dei medici, hanno voluto prendersi a braccio di ferro qualcosa che avrebbero potuto fare ugualmente, semplicemente definendola genericamente terapia psicologica, il termine ombrello che include, oggi, tutte le forme di terapia della nostra professione : terapia preventiva, terapia supportiva, terapia abilitativo-riabilitativa, psicoterapia, ove la psicoterapia, in Italia, è -giuridicamente e storicamente parlando- terapia preventiva, supportiva e abilitativo-riabilitativa espressi a titolo specialistico in un modello di intervento.

Leggi anche: dalla-nascita-della-parola-psicoterapia-agli-atti-tipici-dello-psicologo/
Leggi anche: questione-di-atti-tipici/
Leggi anche: psicologia-clinica-e-terapia/
Leggi anche: cura-dei-disagi-e-della-psicopatologia/

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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online

 

4 anni ago · · 0 comments

Gli unici titoli professionali e accademici esistenti in Italia per la professione di Psicologo. Francesca Di Donato

In Italia giuridicamente esistono
– Psicologi
– Dtp
– Dtp-master…
– Psicologi-psicoterapeuti
– Psicologi-master…
– Psicologo-dottore di ricerca (Ph.D.)
e ognuno di oro può occuparsi degli ambi che più ritiene opportuni per sé e di cui ha eseguito adeguata formazione.

 

Abbiamo poi, come figure legate alla salute mentale e al benessere psichico:
– Medici-psicoterapeuti
– Psichiatri
che rispondono, ovviamente, alla professione Medica e non a quella di Psicologo.

In Italia non esistono, invece:
– psicoterapeuti e basta, se esistessero sarebbero come i counselor e gli psicoanalisti laici, quindi non psicologi;

e non esistono
– psicologi E psicoterapeuti perché la professione è solo una: quella definita dalla Legge 56/89.
– psicologi clinici, del lavoro, psicologi dell’età evolutiva…: esistono solo gli ambiti entro cui uno Psicologo si forma ed esercita.

esistono, haimé
– psicologi e counselor… ma qui -parere personale- c’è da riflettere sulla propria identità professionale.

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Francesca Di Donato – Psicologa

RIflessioni su Psicologia e scientificità s.s.

4 anni ago · · 0 comments

RIflessioni su Psicologia e scientificità s.s.

La questione metodo-epistemologica della scientificità della Psicologia è argomento aperto e tutt’altro che risolto e fortemente legato al riconoscimento di un costrutto, di un assunto, di una teoria… da parte della comunità professionale in questione.

Troppo a lungo la questione “efficacia” in psicologia è stata studiata con il medesimo modello medico, che non è il nostro, e prima o poi dobbiamo capirlo e farcene una ragione.

Siamo ancorati troppo spesso all’idea che siccome esistono dei protocolli d’intervento psicologico allora siamo legittimati a dire che il nostro lavoro deve essere fondato sulle evidenze e solo su quelle.
Tuttavia nella vita reale una metodologia simile, chiaramente di emulazione medica, non risponde alle necessità della nostra professione, salvo forzare inverosimilmente le cose.

A chi sostiene non ci siano dubbi sul fatto che i nostri comportamenti -sia consci, sia inconsci- e che le nostre interazioni con l’ambiente -animato e/o inanimato che sia- dipendano dal funzionamento del cervello, per coerenza con il trasporto che mostrano per tutto ciò che è basato sull’evidenza, chiedo anche solo una prova empirica di una direzione causale che va dal funzionamento del cervello al comportamento/esperienza. Perché, a oggi, al massimo, mi sembra che si possa fare affidamento su correlazioni aspecifiche e non rapporti causali diretti.

Sorge in me il dubbio che alcuni Psicologi avrebbero, piuttosto, voluto fare i Medici-psichiatri e si siano poi ritrovati a praticare la professione sbagliata o stiano cercando un disperato compromesso tra istanze interiori contrapposte, plasmando la realtà al di fuori di loro stessi, invece di rivolgere lo sguardo dentro loro stessi.

In quanto Psicologi, forti di un’identità umanistico-fenomenologico-esistenziale dovremmo offrire un panorama alternativo a quello medico e ancor più nello specifico a quello psichiatrico e, in tal, modo fare la differenza.

Quando non si sta parlando di ricerca o di statistica in psicologia, ma di terapia psicologica, l’epistemologia che seguiamo non è quella medica o quella empirica strictu sensu e non può esserlo se non a scapito di buona parte del vissuto umano.

La psicologia è quel frammento di esperienza umana nella quale si incontrano “oggetti” ed “eventi” -che sono il prodotto delle attività psichiche della persona che ne è portatore- e i costrutti e le teorie di chi le osserva: ci si confronta con asserti la cui validità non è sempre riconducibile alle spiegazioni della logica o della pratica basata sulle evidenze.

La Psicologia dovrebbe, quindi, abbracciare la filosofia, l’antropologia, l’arte, la poesia, la letteratura, il mondo alchemico… ricordando che -solo per non dimenticare le nostre radici- la più arcaica forma di cura è nella figura dello sciamano che vede riflesse le prime manifestazioni/interventi di ordine psichico (spirituale e psicosomatico). Altresì, la Psicologia dovrebbe abbracciare certamente anche le neuroscienze, proprio perché per sua stessa natura ha il potere di arricchirsi di TUTTA l’esperienza umana, dunque anche quella neuroscientifica; tuttavia, arricchirsi di qualcosa non vuol dire diventare quella cosa: la psicologia è qualcosa di più della semplice somma delle discipline di cui si nutre. 

E mentre si lavora affinché le persone diventino loro stesse, assolvendo alla loro vera natura, in modo assolutamente contraddittorio e incongruente, molti vogliono alterare l’identità della professione che rappresentano, invece di farla essere ciò che essa è.

Quindi la domanda è “chi ha scelto Psicologia, sa davvero di cosa ha scelto di occuparsi?”


Una considerazione aggiuntiva: la nostra legge ordinistica è frutto di un compromesso con i medici, che volevano continuare a fare quello che già facevano prima che venisse istituita la nostra professione (cioè occuparsi di psicologia; infatti, la psicoterapia non è un atto tipico a sé, ma il prodotto giuridico di tale compromesso) e ciò a comportato:
una rincorsa al modello medico fronte politico (la nostra legge ordinistica porta il nome di uno psichiatra e vedi oggi la rincorsa allo Psicologo di base/delle cure primarie),
una rincorsa al modello medico sul fronte operazionale (vedi la visione tutta orientata alla patogenesi e alle etichette diagnostiche)
all’uso di terminologie mediche (anamnesi, pazienti…),
a termini di paragone -peraltro sbagliati- con i medici (ad es. quelli sulla specializzazione)
a categorie diagnostiche ti tipo medico-psichiatrico (vedi DSM)

Probabilmente questo scimmiottamento del modello medico si nutre di questo aspetto più di quanto si possa immaginare, pagando così lo scotto di una identità professionale precaria, di cui si ha ben poca consapevolezza.

Gli Psicologi sono, a oggi, quella categoria di professionisti che, per valorizzare il proprio ruolo, hanno dimenticato le loro radici e di essere professionisti della relazione, bramando di diventare come i medici, i quali la relazione con il paziente l’hanno abdigata a livelli di iterazione fortemente up-down, che spesso rilega la persona in un ruolo di passività. 

Inoltre, per concludere questa riflessione, mi preme ricordare che i paradigmi psicologici sono nutriti da concetti, assunti, costrutti, regole che guidano gli studiosi nella loro conoscenza e nella soluzione di problemi… e non pretendono di cogliere la verità o di descrivere una realtà oggettiva, altrimenti ognuno di essi si chiamerebbe DOGMA e non PARADIGMA.

E spesso si dimentica che anche la significatività statistica a cui spesso si fa riferimento poggia su un accordo comunitario e non su assiomi o su leggi di natura.

Leggi anche:https://scuoladipsicologia.com/2021/04/14/psicologo-come-professione-sanitaria-unidentita-snaturata/
Leggi anche:https://scuoladipsicologia.com/2021/08/18/origini-e-discendenze-della-disciplina-psicologica/

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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online

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