3 anni ago · Francesca Di Donato - Psicologa · 0 comments
Ma quale Psicologo di base!?
Prima di considerare delle prospettive come quella dello Psicologo di base o delle cure primarie qual dir si voglia, quanti davvero si fermano a valutare i pro e i contro, alla luce della nostra realtà professionale?
Quanti hanno sufficienti conoscenze sulla categoria per comprendere se iniziative simili sono davvero buone?
Quanti invece fanno parte di una tifoseria acritica, che sostiene qualcosa solo perché suona bene?
Possibile che l’unica cosa che si sappia considerare è la rincorsa a mimare goffamente il mondo medico, senza prendere in considerazioni quali conseguenze e criticitá queste scelte possano comportare?
Qualcuno ha pensato di chiedere, carte alla mano, quali vantaggi scorgono e su quali basi? E i rischi? Qualcuno li ha considerati?
Ricordatevi che è proprio questo atteggiamento da tifoseria acritica che ci ha portato a maturare 30anni di falsità e disinformazione sullo Psicologo (e poi, in coda, sul Dtp).
È ora di applicare un piccolo sforzo a fare qualcosa di meglio, di quello che è stato fatto finora.
Partiamo da alcuni dati:
– il medico di base non esiste più dal 1978, sarebbe ora di finirla di chiamarlo in causa
– siamo più di 110.000 psicologi e non c’è mai stato un numero programmato volto a controllare il numero di psicologi in virtù del fabbisogno nazionale
– ogni anno, riguardo gli Psicologi, registriamo fabbisogno zero
– nel progetto sperimentale in una regione Italiana erano previsti 40 psicologi su 8.000 per un intero distretto. (Questo vuol dire che per una manciata di posti sul territorio si comprometterebbe la libera professione di moltissimi)
– faccio inoltre presente che per l’istituzione di tale figura non è mai stata avanzata alcuna richiesta da parte dell’utenza.
– gli psicologi, in ambito clinico, raramente si specializzano per settori di intervento, anzi è più probabile che lo faccia uno psicologo con formazione diversa dalla psicoterapia che chi si specializza in psicoterapia e, in ogni caso, non sono scelte espresse da un titolo, da una qualifica o messe nero su bianco: quindi la funzione di tale figura a quale scopo dovrebbe assolvere, visto che non c’è neanche un briciolo di sovrapponibilità al meccanismo di formazione/specializzazione medica?
Considerazioni e alcuni rischi:
– più ci identifichiamo con la realtà sanitaria, orientata tutta al modello medico, più si perde quella parte della realtà dello psicologo che non ha nulla a che fare con la clinica, così come lo psicologo che si occupa dell’ambito clinico continuerà a vestire un ruolo di sudditanza della psichiatria: ciò significa altre compromissioni a danno della categoria
– inoltre questo continuo cercare ruoli secondo il modello medico finisce per snaturarci sempre di più, allontanandoci ancora dal poter essere l’alternativa al mondo medico per la cura della psiche secondo un’ottica olistica.
– la nostra è una professione relazionale e come tale a ognuno si dovrebbe dare la possibilità di scegliersi il professionista di riferimento, perché è la relazione la prima cosa che cura ed essa sarà diversa al cambiare del professionista: non è un caso da chi andiamo e confermiamo, eppure, con l’istituzione di tale figura chi penserà all’invio?
– all’invio procederà lo stesso psicologo di base che lo farà sicuramente in via preferenziale verso uno specializzato in psicoterapia, visti i pregiudizi che ci portiamo dietro da 30 anni a questa parte
– come vediamo con i nostri medici delle cure primarie/assistenza primaria/di famiglia l’invio è spesso rivolto a professionisti di loro conoscenza, ergo lavorerebbe sempre la solita cerchia di persone. Magari anche secondo preferenze arbitrarie sull’orientamento teorico di riferimento.
– e chi pensiamo verrà inserito se non un altro specializzato a ricoprire questo ruolo?
– i Dtp dove finirebbero in questo calderone?
Per quelli che dicono che i Medici sono i primi a lamentarsi per l’assenza di tale figura (cosa a cui non credo, se non riguardo rarissime eccezioni che non escludo ci siano) il medico delle cure primarie qualora intendesse avvalersi del consulto di uno psicologo a oggi può farlo anche senza l’esistenza di tale figura, esattamente come fa con i suoi colleghi medici.
Detto questo, spero che qualcuno abbia uno straccio di dato e di valutazione ponderata e accurata su come inciderebbe l’istituzione di tale figura sull’intera categoria, entro la nostra specifica realtà territoriale.
leggi anche:
1) https://scuoladipsicologia.com/2021/04/14/psicologo-come-professione-sanitaria-unidentita-snaturata/
2) https://scuoladipsicologia.com/2021/01/10/psicologia-e-medicina/
3) https://scuoladipsicologia.com/2020/08/14/psicologia-e-scientificita/
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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
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