4 anni ago · Francesca Di Donato - Psicologa · 0 comments
Famiglia. Tratto da una storia vera. Francesca Di Donato
Roma. Metropolitana.
Tragitto stazione Termini – Eur.
Entro, trovo posto a sedere. Le fermate sono molte, quindi va più che bene sapere di farmi il tragitto seduta. Ne approfitto per rilassarmi un po’.
A circa quattro fermate dalla mia tappa di arrivo, accade qualcosa di improvviso, un trambusto fatto i persone che si muovono e qualcuno che urla, la persona accanto a me si alza veloce, e un uomo alto, sulla 40ina posa il bambino sul sedile. Lo guardo. Il bambino, intendo. È bianco. Completamente bianco in volto. Velocemente noto il padre, padrone della situazione, in ginocchio davanti al bambino, ma la mia attenzione è catturata subito dalla donna, che è in piedi, oltre il bambino, quindi è un po’ distante da me: piange, urla spaventata, trema.
Con una naturale propensione, mi alzo, mi avvicino a lei e, mentre io le tendo la mano, lei me l’afferra, e guardandomi in modo implorante dice “aiutami!”. Sembra una bambina, completamente disarmata. Provo una tenerezza infinita.
La guardo fissa negli occhi e con calma la invito a respirare insieme a me, di farlo più lentamente, e l’ho percepito che si stava affidando, tanto che ho iniziato a sentire la mano meno serrata, ma comunque piena nella presa alla mia. Le dico, con voce posata, che ora è importante stare calma per suo figlio -che nel frattempo avevo scorto avesse riaperto gli occhi e che era lì accudito dal padre-, le dico che lui ha bisogno di lei in quel momento e che non è sola, ci sono io lì con lei. Mi ha fatto cenno con la testa di aver capito.
C’era un posto libero vicino a suo figlio, le chiedo se vuole sedersi. Lo fa e, nel mentre, continua a tenermi la mano. Resto in piedi, accanto a lei, e inizio anche ad accarezzarle la testa.
Come si siede, vedo quell’uomo, che davvero in quel momento stava impersonificando il ruolo del padre e del marito: da padre, lo ascolto che parla al figlio, con voce pacata e ferma; lo vedo che lo osserva attento e, inoltre, per stimolarlo al dialogo, sento che gli propone una Coca-Cola. Nel mentre, da marito, tiene la mano sul ginocchio di sua moglie e la rassicurava dicendole “guardalo, le labbra stanno riprendendo colore, sono rosse, tranquilla”.
Lì in quel momento c’era un UOMO: fermo, calmo, presente in tutti i modi in cui fosse possibile esserlo.
Arriva la loro fermata. Questo Papà e Marito, prende il bambino in braccio e dice a sua moglie “dai, andiamo a prendere una coca cola tutti insieme”. Lei si alza. Mi guarda. Mi ringrazia. Lui la chiama per nome e ripete, sempre con voce ferma e calma, guardandola dritta negli occhi, “andiamo, la Coca cola ci aspetta”. Lei lo raggiunge. Escono dalla metropolitana. Li vedo allontanarsi, mentre la metro riparte.
Ecco.
Oggi ti dono questo: l’immagine di una FAMIGLIA in un momento di crisi gestito con AMORE.
File: Famiglia
Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online
Tags: storytelling Categories: Diario di bordo, Storie che curano