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4 anni ago · · 0 comments

Il Cavallo e l’asino – Esopo

C’erano una volta un cavallo e un asino che vivevano nella tessa stalla.
Il loro padrone voleva bene a entrambi e non mancava di attenzioni verso ciascuno di loro.
Eppure, quando si trattava di portare i sacchi di farina da vendere giù al mercato, ne caricava solo un paio sulla groppa del cavallo fiero e altezzoso, mentre sulla groppa dell’asino buono e mansueto, ne caricava molti di più.

All’asino andava bene così, lui era abituato e sapeva che quello era il suo lavoro. In più ammirava veramente la bellezza del cavallo e, quindi, si era convinto che fosse giusto preservare il suo splendore non caricandolo di troppi pesi.
Un giorno però, andando al mercato, il loro padrone non si rese conto di aver caricato troppo l’asino, così che dopo pochi chilometri l’asino cominciò a camminare con fatica.

Il padrone purtroppo era tutto preso dal parlare con un suo amico che faceva la stessa strada, e non si rese conto di quanta fatica facesse l’asino.
L’asino, allora, si rivolse al cavallo: “Cavallo, amico mio, mi potresti dare una mano? Ho il fiato corto e faccio fatica a camminare; prenderesti uno dei miei sacchi di farina?
Il cavallo lo guardò a malapena e fece finta di non aver sentito.
L’asino continuò il suo faticoso cammino.
Dopo un po’, tuttavia, le gambe gli cominciarono a traballare.
– “Cavallo, amico mio, ti prego dammi una mano, non ce la faccio a portar tutto questo peso, tra poco cadrò…”
– “Se il padrone ti ha caricato di tutti quei sacchi è perché sa che li puoi portare” rispose stizzito il cavallo.
L’asino abbassò la testa e continuò a camminare, ma non ce la faceva davvero più.
– “Cavallo amico mio, ti supplico, prendi almeno uno dei miei sacchi e aiutami!”
– “No! -rispose secco il cavallo- tieniti i tuoi sacchi e non mi disturbare più!” e per sottolineare il fatto che non lo avrebbe aiutato allungò il passo distanziandolo di una decina di metri.

L’asino allora decise che ne aveva abbastanza e si lasciò cadere al suolo con un sordo tonfo: solo allora il padrone si accorse di quello che stava succedendo.
– “Povera bestia mia, che stupido sono stato a caricarti di così tanti sacchi, aspetta ora te li tolgo di groppa” e così fece.
– “Tieni anche un po’ d’acqua e riposati qui all’ombra dell’albero” continuò il padrone.
Finalmente l’asino aveva un po’ di pace e ristoro.
– “Cavallo, vieni qua! – ordinò il padrone – ora i sacchi di farina li porterai tutti tu!”
Il cavallo seppur spazientito e infuriato non poté che obbedire al padrone, che gli caricò sulla groppa tutti i sacchi di farina.
– “Che stupido che sono stato” pensò il cavallo “Se avessi ascoltato l’asino e l’avessi aiutato prendendomi uno dei suoi sacchi di farina, adesso non farei tutta questa fatica…”

E proseguirono il viaggio, il cavallo sbuffando dalla fatica e della sua stupidaggine, e l’asino finalmente con la groppa libera e senza pesi godendosi la passeggiata fino al mercato.

Il cavallo e l’asino di Esopo

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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online

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Francesca Di Donato - Psicologa

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