3 anni ago · Francesca Di Donato - Psicologa · 0 comments
Origini e discendenze della disciplina psicologica
Le radici della psicologia non attingono la loro linfa da Freud e dalla psicoanalisi, ma dagli sciamani.
Come mi ha ricordato un collega tempo fa in una conversazione su facebook, il primo psicologo libero professionista della storia occidentale è stato Antifonte, un sofista del 500 a.C., il quale aprì una bottega ad Atene in cui risolveva “problemi dell’Anima” dietro pagamento.
Già, Antifonte… il primo a capire che per gestire e superare la malattia bisognava parlare, narrandola, della propria sofferenza.
E oggi una buona parte della categoria rinnega tutto per riempirsi di protocolli e pratiche vendute alla mercé del modello medico, quando le nostre radici sono altre: ricordarle non compromette assolutamente l’ordinamento della nostra professione, anzi… magari ci guadagniamo in termini di identità, di cui siamo molto carenti come categoria.
Ne siamo carenti perché in troppi non conoscono la storia della propria disciplina e della propria professione entro cui questa disciplina prende forma.
Quello che lo Psicologo deve ricordarsi è di non essere medico e che va bene così, perché non è ne più né meno: è solo altro.
Quello che lo psicologo deve ricordarsi è che a puntare tutto sulle neuroscienze si rischia di riproporre il falso dualismo cartesiano con la res cogitans cioè la realtà psichica nutrita di inestensione, libertà e consapevolezza e la res extensa come vetrina della realtà fisica, che è estesa, limitata e inconsapevole.
Mente e corpo come entità separate non esistono e la psicologia ha il meraviglioso potere di nutrirsi di tutta l’esperienza umana.
Invece c’è una spinta a volerla identificare con le neuroscienze, di puntare tutto sulla psicologia scientifica riproducibile tramite tecniche di neuroimaging o esperimenti di laboratorio. Far coincidere queste due cose: è questo che non va.
Quindi la domanda è “chi ha scelto Psicologia, sa davvero di cosa ha scelto di occuparsi?”
La nostra è una disciplina che per sua stessa natura ha carattere umanistico, fenomenologico ed esistenziale ed è pregna di antropologia, di letteratura, di poesia, di arte… ha radici arcaiche nel mondo alchemico, e ha il potere di arricchirsi di TUTTA l’esperienza umana, anche quella neuroscientifica: tuttavia arricchirsi di qualcosa non vuol dire diventare quella cosa.
La psiche non ha né un aspetto filosofico, né scientifico: semmai scienza e filosofia sono due modi di avvicinarsi a essa.
E aggiungo ora: nessuna delle due dovrebbe escludere l’altra.
E mentre si lavora affinché le persone diventino loro stesse, assolvendo alla loro vera natura, in modo assolutamente contraddittorio e incongruente, molti vogliono alterare l’identità della professione che rappresentano, invece di farla essere ciò che è.
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Francesca Di Donato – Psicologa
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