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3 anni ago · · 0 comments

Psicologia clinica applicata

La Psicologia applicata non può prescindere dalla Psicologia teorica perché ne fa da presupposto.
La Psicologia teorica studia il comportamento umano in generale e il funzionamento dei processi cognitivi.
La Psicologia applicata punta alla  soluzione di problemi “pratici”, sia psicologici o di altro genere che implicano meccanismi psicologici.

Seguono alcuni esempi di sottocategorie della Psicologia teorica: 
1) Psicologia generale o di base: leggi generali che regolano i fenomeni psichici
2) Psicologia evolutiva o dello sviluppo: l’evoluzione dei processi psichici con il trascorrere degli anni, dall’infanzia alla vecchiaia.
3) Neuropsicologia/Psicofisiologia: studia le relazioni tra i nostri processi mentali/eventi psichici con il sistema nervoso.
4) Psicofisica: relazione tra impulsi fisici e reazioni sensoriali di risposta.
5) Psicologia sociale: interazioni umane, dinamiche interpersonali a livello di individui, gruppi, istituzioni.
6) Psicologia transculturale: osservazione dei gruppi di persone appartenenti a culture differenti allo scopo di estrapolare qualità universali e aspetti cultura-dipendente.
7) Psicolinguistica: aspetti psicologici del comportamento verbale.
8) Psicopatologia: (nell’800 era branca della medicina, attraverso la psichiatria) ricerca di cause e costanti nel funzionamento disfunzionale dell’attività psichica.
9) Psicologia dinamica: processi consci e inconsci che determinano la condotta umana.
10) Psicologia delle differenze individuali: osservazione, analisi e valutazione delle qualità psichiche riscontrabili nei singoli.
…..

La Psicologia applicata coinvolge tutti gli ambiti operativi in cui la Psicologia viene applicata. Vediamone alcuni:
1) Psicologia clinica
2) Psicologia della salute
3) Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
4) Psicologia dell’educazione
5) Psicologia forense
6) Psicologia dello sport
7) Psicologia di comunità
…..

L’applicazione di un modello teorico psicologico rientra nella Psicologia applicata.
Se il modello è clinico parliamo di Psicologia clinica applicata. Se il modello si applica nell’esercizio dell’attività psicoterapica è Psicoterapia.

Quindi, nel settore clinico:
⁃ lo Psicologo si occupa di prevenzione e cura dei disagi -personali e di relazione- e della psicopatologia attraverso i vari strumentisti tecniche e modelli psicologici;
⁃ lo Psicologo-psicoterapeuta persegue il medesimo fine in modo specialistico, attraverso i vari strumenti, tecniche e modelli sempre psicologici.

Tutta la Psicologia clinica è terapia per definizione. Non può esserci qualcosa di CLINICO che non sia TERAPEUTICO.
CLINICO significa appunto “relativo alla diagnosi, allo studio e alla cura/terapia del malato”. Lo definisce così la Treccani. CURA e TERAPIA in italiano sono sinonimi.
La parola stessa TERAPIA nasce, infatti, in medicina, proprio in rapporto al concetto di malattia. 

Questa branca della Psicologia, che sia praticata da uno Psicologo o da uno Psicologo-psicoterapeuta o da un Medico-psicoterapeuta o Medico-psichiatra prende forma attraverso colloqui, strumenti e tecniche psicologiche di sostegno psicologico, abilitazione-riabilitazione volte a individuare ed eliminare le cause del disagio.
La parola psicoterapia è un termine ombrello per definire le terapie basate sull’uso della parola contrapposte a quelle chirurgiche e farmacologiche.

Nessuno psicologo serio e corretto scriverebbe di fare “psicoterapia” se non è anche psicoterapeuta.
Ma questo non ha nulla a che vedere con ciò che uno psicologo può o non può fare: lo psicologo è abilitato a esercitare, in scienza e coscienza, qualunque intervento coinvolga la psiche umana e per il quale è adeguatamente formato.
Definire psicoterapia la propria attività, per uno psicologo specializzato, è un modo per qualificare come specialistico il proprio intervento, al di là delle attività specifiche che eserciterà.
La psicoterapia è una terapia psicologica condotta da uno specialista, medico o psicologo, è uno dei possibili interventi clinici ed è attività compresa nella psicologia clinica: ne consegue che è un sottoinsieme di modalità di intervento psicologico clinico.
Ma il non essere specialista non impedisce a uno psicologo con altra formazione di offrire un servizio di cura.
Di seguito le fonti giuridiche e deontologiche a sostegno di ciò:
1) cura-e-terapia-in-psicologia/
2) cura-dei-disagi-e-della-psicopatologia/
3) psicologia-clinica-e-terapia/
4) cura-e-trattamento-in-psicologia/

Quindi, uno Psicologo si può occupare di clinica e, di conseguenza, di tutte le forme psicopatologiche, dei disagi e dei disturbi psichici coinvolti: sarà poi la sua specifica formazione e il target scelto a fare la scrematura.

Quindi, se sei autorizzato, se sai farlo e se procedi in scienza e coscienza, assumendotene la responsabilità, puoi farlo, altrimenti procedi a invio:
– Per la legge lo Psicologo è abilitato (autorizzato) dallo Stato alla sua professione, dopo la laurea il tirocinio e l’eds e relativa iscrizione all’Ordine: quindi per legge puoi farlo.
– Per il codice all’art.5 siamo chiamati a mantenere un livello adeguato di preparazione, con particolare riguardo ai settori nei quali opera: quindi puoi farlo se ti sei formato adeguatamente.
– Per il codice all’art.5 siamo chiamati a mantenere un aggiornamento professionale: quindi puoi farlo se sai farlo e se resti aggiornato.
– Per il codice all’art.5  riconosce i limiti della propria competenza e usa, pertanto solo strumenti teorico-pratici per i quali ha acquisito adeguata competenza: quindi puoi farlo se sai usarli. 
– Per l’art.6 lo psicologo salvaguarda la propria autonomia nella scelta dei metodi, delle tecniche e degli strumenti psicologici, nonché del loro uso; è perciò responsabile della loro applicazione e uso, dei risultati, delle valutazioni e  interpretazioni che ne ricava: quindi puoi farlo se te assumi la responsabilità.
– Per l’art.27 lo psicologo valuta ed eventualmente propone l’interruzione del rapporto terapeutico quando constata che il paziente non trae alcun beneficio dalla cura e non è ragionevolmente prevedibile che ne trarrà dal proseguimento della cura stessa: quindi se manca anche solo una delle condizioni precedenti e/o il rapporto terapeutico non funziona procedi a invio.
Più semplice di così!

In conclusione:
lo Psicologo in ambito clinico si occupa del trattamento attraverso i vari strumentisti tecniche e modelli psicologici e attraverso gli atti tipici: sostegno, abilitazione-riabilitazione.
lo Psicologo-psicoterapeuta persegue il medesimo fine, solo che lo fa con un titolo specialistico, sempre attraverso gli stessi modelli, tecniche e strumenti.
Fanno eccezione le differenzi operative individuali.
Lo Psicologo fa terapia preventiva, terapia supportiva e terapia abilitativo-riabilitativa.
Lo Psicologo-psicoterapeuta fa psicoterapia che è una delle terapie possibili.
La terapia psicologica include la terapia preventiva, la terapia supportiva, la terapia abilitativo-riabilitativa e la psicoterapia.
La professione di psicoterapeuta non esiste, si è psicoterapeuti in quanto Medici o Psicologi.

Detto questo, dobbiamo solo chiederci, su un fronte più identitario che terminologico, se ancora vogliamo aderire a una narrativa propria del mondo medico, perché a mio avviso, che si sia Psicologi o Psicologi-psicoterapeuti, “cura” e “terapia” sono terminologie più politiche, che parole aderenti alla relazione con cui lavoriamo.
Io ne faccio volentieri a meno, perché mi piace definire in altro modo il mio lavoro. A me interessa solo fare bene il mio lavoro e poi assicurarmi che siano corrette le informazioni che coinvolgono l’intera categoria.

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Francesca Di Donato – Psicologa
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4 anni ago · · 0 comments

Articolo 27 Codice deontologico – 3/3 Francesca Di Donato

Lo psicologo in ambito clinico sanitario instaura un rapporto terapeutico, come ben evidenziato dall’articolo 27 del codice deontologico degli psicologi:

Lo psicologo valuta ed eventualmente propone l’interruzione del rapporto terapeutico quando constata che il paziente non trae alcun beneficio dalla cura e non è ragionevolmente prevedibile che ne trarrà dal proseguimento della cura stessa.Se richiesto, fornisce al paziente le informazioni necessarie a ricercare altri e più adatti interventi.

(commento di C.Corsi. : L’art. 27 del CD definisce “rapporto TERAPEUTICO” quello tra psicologo e paziente/cliente e usa come sinonimo dello stesso il termine “CURA”, inteso chiaramente non come guarigione, ma come relazione terapeutica, rapporto terapeutico, in una parola terapia, sinonimo di cura nei più noti dizionari di lingua italiana).
Secondo la Treccani, cura e terapia (nell’accezione medico-sanitaria) sono SINONIMI.
“Cura” è solo un contenitore semantico più ampio, può significare ANCHE altre cose (interessamento solerte e premuroso, ecc.): un po’ la differenza tra “cure” e “care” in Inglese.

N.B lo Psicologo-psicoterapeuta instaura un rapporto terapeutico perché prima di tutto è psicologo!

art. 1/3 https://scuoladipsicologia.com/2020/07/05/articolo-27-codice-deontologico/

art. 2/3 https://scuoladipsicologia.com/2020/07/05/articolo-27-codice-deontologico-2-3/

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4 anni ago · · 0 comments

Articolo 27 Codice deontologico – 2/3 Francesca Di Donato

Lo Psicologo può fare solo percorsi brevi e poi, qualora lo si ritenesse opportuno, deve inviare necessariamente a uno Psicologo-psicoterapeuta?

Lo Psicologo può seguire persone per tutto il tempo necessario purché risponda a criteri di onestà professionale

L’articolo 27 del Codice deontologico cita “Lo psicologo valuta ed eventualmente propone l’interruzione del rapporto terapeutico quando constata che il paziente non trae alcun beneficio dalla cura e non è ragionevolmente prevedibile che ne trarrà dal proseguimento della cura stessa. Se richiesto, fornisce al paziente le informazioni necessarie a ricercare altri e più adatti interventi.”

Nell’articolo stesso si evince la possibilità di “altri e più adatti interventi”: questo può significare che la possibilità di invio può coinvolgere altro professionista Psicologo -oltre a eventuali altre figure- che si ritenga competente per quell’eventuale ambito.

art. 1/3 https://scuoladipsicologia.com/2020/07/05/articolo-27-codice-deontologico/

art.3/3 https://scuoladipsicologia.com/2020/07/05/articolo-27-codice-deontologico-3-3/



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4 anni ago · · 0 comments

Articolo 27 Codice deontologico – 1/3 Francesca Di Donato

L’art. 27 del Codice deontologico degli Psicologi riporta l’espressione “rapporto terapeutico” e “cura”: ma queste non sono attività/finalità di uno Psicologo-psicoterapeuta?

Certo, ma lo sono in virtù del fatto che, per essere psicoterapeuti, si è innanzitutto Psicologi (o Medici). Quindi, il professionista psicoterapeuta cura e fa terapia in quanto Psicologo o Medico.

art. 2/3 https://scuoladipsicologia.com/2020/07/05/articolo-27-codice-deontologico-2-3/

art.3/3 https://scuoladipsicologia.com/2020/07/05/articolo-27-codice-deontologico-3-3/

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