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3 anni ago · · 0 comments

Consapevolezza del cambiamento. Francesca Di Donato

Il cambiamento semplicemente avviene e, a volte, forse spesso, passa inosservato, per cui accade che, se ci dimentichiamo da dove siamo partiti, rischiamo di continuarci a raccontare nella vecchia versione di noi stessi: il mio augurio è la consapevolezza del cambiamento a fianco del cambiamento stesso.

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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online – SCUOLA DI PSICOLOGIA lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi

Hypo chondros. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

Hypo chondros. Francesca Di Donato

Si teme che il corpo sia in pericolo, sempre sotto attacco e allora lo sguardo deve andare ai vissuti persecutori.
Il medico sostituisce la madre, una madre presente con la sua assenza. Assente ma implicita.
L’ipocondria è bisogno di cura, di un contatto che crei le basi per la costruzione dell’identità, un’identità che ha bisogno di svilupparsi senza trovarsi davanti un persecutore.

Più che mai il primo strumento è la relazione
Una relazione nutrita di accoglienza, empatia e accettazione incondizionata

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Giocare facile. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

Giocare facile. Francesca Di Donato

Due sono le cose che attirano più di tutto le persone, come fossero calamite:
la sollecitazione/provocazione su tutto quello per cui saranno assolutamente in disaccordo, specie se finiscono con il sentirsi personalmente toccati, e la sollecitazione/richiamo per tutto quello per cui saranno assolutamente in accordo e a cui daranno il loro consenso, per il solo fatto che suona bene, al di là che ci abbiano o meno riflettuto abbastanza.

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Risveglio. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

Risveglio. Francesca Di Donato

10.04.2018
Sono le 5:30 e mi sono svegliata da un po’, semplicemente ascoltando gli uccellini e il loro risveglio, mentre tutto il resto tace.
Ho realizzato che è così che ci si sente quando si riaprono gli occhi, quando si riaprono davvero: c’è qualcosa di dolce e piccolo che canta il buongiorno per me e mi offre un motivo valido per alzarmi.

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Scelte. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

Scelte. Francesca Di Donato

A volte, certe cose arrivano e si prendono il loro spazio senza volerlo o cercarlo e può essere tanto tragico quanto piacevole in base agli eventi di vita stessi.
Tuttavia, l’impatto che le piccole e grandi tragedie avranno sulla nostra vita, dipenderà anche e soprattutto da come sceglieremo e riusciremo ad affrontarle.
Il privilegio è nella lucidità di nutrire il proprio tempo di azioni e di scelte che fanno agire in nome della persona che si vuole essere guadagnando luce, pace…. lontano da ciò che spegne e offusca.
Che non sia il senso di colpa o il doverismo o il menefreghismo tossico a guidare il tuo percorso, ma il rispetto dei tuoi valori.
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Francesca Di Donato – Psicologa
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Una finestra sul mondo. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

Una finestra sul mondo. Francesca Di Donato

Ora capisco il gusto di certe vecchiette accomodate dietro la finestra a guardare ciò che accade fuori: non è solo un modo di sfuggire alla solitudine, perché quella finestra è anche una finestra sul mondo, un mondo di persone che fanno cose, avanti e indietro, tutto si muove, mentre tu stai, lì, fermo sì, ma in pace a contemplare.
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Il discorso del Papa su figli, cani e gatti. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

Il discorso del Papa su figli, cani e gatti. Francesca Di Donato

PAPA: “Tante coppie non hanno figli perché non li vogliono o uno e non di più, ma hanno cani e gatti che occupano il posto dei figli. Questo rinnegare paternità e maternità ci diminuisce, ci toglie umanità e soffre la patria. E diceva uno umoristicamente: ora chi pagherà le tasse per la mia pensione che non ci sono dei figli? Chi si farà carico di me?”

Ora, sappiamo che non tutti coloro che hanno un cane o un gatto e non hanno figli li vivono in sostituzione dei figli.
Sappiamo anche che ognuno ha le sue ragioni per non volere dei figli.

Tuttavia a me non stupisce il discorso del Papa che comprendo sia per il retaggio culturale e religioso di cui si nutre, sia per lo sfondo politico-economico che trascina con sé.

A me ciò che stupisce è che ci sia chi si indigna per questo discorso.

Iniziamo dal retaggio culturale e religioso.
Ricordo che questa è la religione del porgere l’altra guancia, dell’inginocchiarsi come segno di adorazione, ma che sappiamo essere anche sottomissione; la religione dei peccati, valutati tali secondo criteri morali, e delle penitenze come purificazione, ponendo se stessi a sacrificio.

La religione del “mea culta, mea culta, mia grandissima colpa” battendosi il pugno sul petto: un’ammissione di colpa di essere implicitamente imperfetti allo scopo di ottenere il perdono per la stessa imperfezione che ci rende, sì, a immagine e somiglianza di Dio, ma non Dio stesso nella sua essenza.
Di qui la religione dell’atto di dolore e pentimento per essere quell’Essere imperfetto che sei.
E sei imperfetto non per tue scelta ma per un errore commesso dai nostri antenati Adamo ed Eva, per cui tutta l’Umanità si trascina il retaggio di quella colpa, di quel marchio d’infamia che ci ha segnato per l’eternità.
È da quel singolo atto di disobbedienza che tutti i mali dell’uomo traggono origine: prima di esso l’uomo era destinato a essere perfetto, immune dalle malattie e dalle ferite, immortale, felice.

Parliamo del peccato originale e di come il primo uomo e la prima donna, figli di Dio -a cui è stata messo in mano un creato intero, così, dal nulla, aspettandocisi fossero figli perfetti e obbedienti, capaci di resistere a qualunque tentazione, senza neanche sapere cosa fosse una tentazione- delusero il loro Padre, meritando di essere cacciati dal suo Paradiso.

E quando il Papa usa quelle parole ricordate che questa è la religione in cui Dio, unendo l’uomo con la donna, essi da quel momento, solo insieme essi formano un corpo solo, un’anima sola, una unica vita, una sola esistenza.
E come rivela la Genesi: “Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra»” .

Tutta la sessualità è, infatti, votata alla procreazione e non dovrebbe essere praticata fuori dal matrimonio e per il piacere fine a se stesso.

Quindi esattamente cosa vi stupisce o sconvolge di quelle parole?

Sicuramente il Papa a questo punto dovrebbe spiegarci come mai allora i preti cattolici -che non fanno, come molti credono, quel voto di castità che invece spetta a monaci, monache, frati e suore- giurano di non sposarsi mai e, poi, si impegnano di conseguenza per tutta la vita a non aver rapporti sessuali, tuttavia a me risuona solo come l’ennesima contraddizione di una religione poco armoniosa, quindi noto e vado oltre.

Ma….
Sì, c’è un ma.
Al di là del retaggio culturale di cui si deve tener conto quando si ascoltano certi discorsi e, quindi da quale pulpito (mai sarà più azzeccato il richiamo) arriva, prima di indignarsi, c’è pure un MA che ci porta sul risvolto politico-economico.

Il Papa non ha nemmeno tutti i torti nel ritenere che non fare figli ci toglie umanità.
Caso Italiano: le conseguenze del declino demografico, determinate dal fatto che nel nostro Paese si fanno pochi figli, comporta che nel giro di 100 anni la popolazione italiana rischia di scendere intorno ai 30 milioni di abitanti, rispetto ai 60 milioni attuali. Con questi numeri non ci sono manovre economiche che tengono: la riduzione della popolazione associata a una sproporzione verso la fascia di età avanzata, determina riduzione dei consumi, riduzione del reddito prodotto, riduzione delle entrate fiscali, disoccupazione, e uno squilibrio tale che i contributi versati dai pochi giovani lavoratori non saranno sufficienti a pagare le pensioni dei tanti cittadini usciti da un lungo ciclo lavorativo.

E’ anche il motivo per cui, che si vogliano figli o meno, un libero professionista deve versare, che gli piaccia o no, il contributo di maternità alle colleghe che scelgono di avere figli.

Poi certo c’è pure chi non li fa, pur volendoli, perché con responsabilità si rende conto che non potrebbe mantenerli.

Escludiamo invece dal discorso tutti i casi di impossibilità per svariati motivi, che non è questo il contesto.

Insomma, quel discorso ha ragione di esistere.
Così come a ognuno resta il diritto di non fare figli e preferire gli animali domestici.
Così come resta il diritto di non preoccuparsi di ciò che accadrà tra 100 anni.
Tuttavia resta anche un diritto, per gli altri, di preoccuparsi della possibilità che possa venire a mancare l’oggetto della propria proiezione biologica, in termini di eredità genetica e proseguo della stirpe, e delle fonti di sopperimento economico dello stesso.

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Francesca Di Donato – Psicologa
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2022 – L’augurio che faccio a me stessa. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

2022 – L’augurio che faccio a me stessa. Francesca Di Donato

Io mi auguro di continuare a cambiare, anche con l’avanzare dell’età, ogni volta che qualcosa finirà per starmi stretta: casa, città, Paese, relazioni, lavoro…
Sì, anche lavoro.

Cresciamo nel retaggio culturale tutto italiano, ormai obsoleto, del posto fisso e nella convinzione del lavoro per la vita.
Ma specie con un lavoro come quello che svolgo io, -in cui e con cui, se se ne sfrutta il potenziale, non si può non crescere costantemente in termini di consapevolezza e aderenza a se stessi- mi potrei trovare a qualunque età a voler desiderare altro, a essere pronta per altro, per qualcosa di sempre più aderente a quello che sarò in quel dato momento.
Il bello della libera professione è che aiuta molto in tal senso, perché obbliga, per sua stessa natura, a rivedere costantemente il proprio cammino per assestarlo lungo strade spesso sdrucciolevoli, obbliga a cercare soluzioni, strategie, a trovare nuovi assestamenti, ad allargare lo sguardo, a ragionare in prospettiva.

La libera professione è tutto fuorché comoda, eppure permette un modo di stare al mondo altamente creativo e questo è un privilegio che contribuirà a determinare chi si è momento per momento, anno dopo anno.
La libera professione è palestra di vita, è addestramento al cambiamento, un antidoto al conservatorismo tossico.

Chiunque si dia la possibilità cambiare qualcosa nella propria vita, tirandosi fuori da qualcosa che non fa per sé, ha un potere da attribuirsi.
Chiunque si dia la possibilità di andare oltre la paura che quel cambiamento comporta, ha un coraggio da riconoscersi.
A qualunque età: a maggior ragione quando si inizia a contare il tempo che resta.

Ho conosciuto persone capaci di reinventarsi completamente, per scelta, a 50 e 60 anni superati.
Loro, il mio modello.

E tu quale auguri rivolgi a te?
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Francesca Di Donato – Psicologa

MONOPATTINI ELETTRICI: l’arte dello scompensarsi a caso. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

MONOPATTINI ELETTRICI: l’arte dello scompensarsi a caso. Francesca Di Donato

Come i tormentoni dell’estate a suon di Pulcino Pio e Pistoleri, se i famigerati banchi a rotelle erano il nucleo degli slogan del 2020, i monopattini elettrici sono ufficialmente l’anima degli slogan per indignarsi sulla qualunque nel 2021, con:
– paragoni che non sussistono e che non tengono conto che ogni Ministero ha i suoi fondi da stanziare
– Svalutazione aprioristica della loro utilità

Chiariamo.
Il loro inserimento ha come finalità quella di contrastare l’inquinamento atmosferico e il congestionamento urbano causati dal traffico automobilistico privato: solo a L’Aquila si è registrata una presenza di 1,2 automobili per abitante. Non oso immaginare altrove.

Per coloro che si riempiono la bocca con la parola scienza come fosse un credo religioso, però poi si indignano a suon di monopattini e banchi a rotelle, riporto che studi del North Carolina State University hanno rilevato che:
. le emissioni derivanti dall’elettricità utilizzata per ricaricare i monopattini elettrici avrebbe un impatto ambientale praticamente irrisorio, pari a solo il 4,7% del totale sulle emissioni di gas serra.
. inoltre, se si prende come riferimento un periodo di 2 ANNI di utilizzo di un monopattino elettrico, esso avrebbe un impatto ambientale di circa 126 grammi di gas serra al chilometro per passeggero e, quindi, decisamente minore rispetto a quello che si verifica utilizzando OGNI GIORNO l’automobile, anche qualora fosse elettrica.
Quindi con il monopattino tanto bistrattato:
– si riducono i tempi per spostarsi da un luogo a un altro
– si riduce il traffico e il conseguente imbottigliamento
– si avrebbe maggiore decoro nelle città qualora diminuisse sensibilmente l’uso delle automobili, a seguito di una normalizzazione dell’uso dei mezzi sostitutivi
– diminuirebbero i problemi di parcheggio
ma cosa più importante
– È TRA I PIÙ ECOLOGICI MEZZI DI TRASPORTO SUL MERCATO con conseguente
. diminuzione dello smog
. diminuzione dell’inquinamento atmosferico
. no emissione CO2 né polveri sottili (questo punto tornerà utile tra poco, quindi tienilo a mente)
. aumento di benefici per la salute

Sembra poco?
Hai presente quando parlano dello scioglimento dei ghiacciai? Bene.
Esso è dovuto al surriscaldamento della superficie terrestre causato dal cambiamento climatico, che a sua volta è dovuto principalmente alle eccessive emissioni di CO2 degli altri gas ad effetto serra e all’intensiva combustione di carboni fossili. (Iniziano a starti simpatico i monopattini ora?)

E sai cosa può comportare lo scioglimento dei ghiacciai? La liberarazione di virus e batteri potenzialmente nocivi per l’essere umano, con cui non siamo mai venuti a contatto.
Se quello che hai vissuto con il coronavirus e varianti non ti è bastato, sappi che potrebbe essere solo un lontano ricordo da rimpiangere.

Qualcuno ha detto”tolgono il bonus psicologo che è a beneficio di molti per dare beneficio a pochi con i monopattini”.
Tolta l’importanza -per me ovvia- della salute psichica, finiamola con questi paragoni sterili, vi prego!

In ogni caso non sono proprio pochi “i pochi” coloro chiamati in causa:
119.000 persone hanno approfittato del bonus a strettissimo giro dall’avvio dell’iniziativa, per prendere una bici o un monopattino.
A Marzo di quest’anno erano 663.000.
Una nuova ricerca effettuata da mUp Research rileva che le persone che posseggono attualmente un veicolo di questo tipo sono circa 800.000 e 350.000 coloro che li sfruttano per recarsi al lavoro.
2,5 milioni sono invece gli italiani interessati ai monopattini elettrici e i numeri sono destinati a crescere.

ITALIA: crescita di interesse verso le biciclette elettriche del 912,9%.
Regno Unito che non è andato oltre al 140%
Francia che si è fermata al 120,4%
Germania e Austria +92,2%
Spagna che ha seguito con un +66,5%.
Ancor più eclatante l’incremento segnato dalle bici “muscolari”, con quelle da città su del 1.285,3% e le pieghevoli su del 522,8%.
Interesse per i monopattini elettrici in
ITALIA è cresciuto del 457,2%
Inghilterra del 260,7%
Francia del 153,6%
Austria dell’85,9%
Spagna del 78,3%
Germania 5,9%.

Ora sicuramente c’è molto da lavorare per integrare tutto questo al meglio nelle nostre abitudini, ma direi che, prima di continuare a sostenere pseudoposizioni a suon di slogan, dovreste -per il bene dell’ambiente, della salute vostra e altrui, per il decoro cittadino e per buon senso, comprarvi una bici e PEDALARE. Fisicamente e metaforicamente.

Ah, per la cronaca -prima che qualcuno con fare provocatorio mi chieda se io lo uso- chiarisco subito che io ho proprio scelto, nonostante la patente, dal 2005 di non avere più l’automobile e se ce la posso fare io, nelle condizioni in cui riversa questa città a oggi, può farcela quasi chiunque.

Adesso…. immagina un mondo più pulito.

Francesca Di Donato

Sacrifici. Francesca Di Donato

3 anni ago · · 0 comments

Sacrifici. Francesca Di Donato

Quando si arriva a parlare di qualcosa come “sacrificio” e non come “investimento”, potrebbe essere utile fermarsi e chiedersi per cosa e/o per chi e/o come mai lo si sta facendo.
Diversamente potrebbe essere opportuno soffermarsi sul tipo di linguaggio e narrazione che si sceglie di usare per le esperienze che si decide consapevolmente di intraprendere perché, forse, meritano parole diverse, più accurate, più congruenti…
Uno sguardo su se stessi che vale la pena rivolgersi.

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