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19. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: PSICOLOGIA POSITIVA. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

Uno studio ha esaminato l’efficacia degli interventi di psicologia positiva “Three Good Things” (TGT) e “Best Possible Selves” (BPS) nel migliorare il benessere psicologico. I partecipanti, divisi in tre gruppi, hanno completato un questionario sul benessere prima e dopo l’intervento. I risultati hanno mostrato che entrambi gli interventi hanno portato a miglioramenti significativi rispetto al gruppo di controllo. Tuttavia, l’abilità nell’immaginazione mentale (MIA) non ha avuto un impatto sull’efficacia degli interventi, mentre maggiore impegno e motivazione sono stati correlati a un miglioramento maggiore del benessere (Odou, N., & Vella-Brodrick, D. A. (2013). The efficacy of positive psychology interventions to increase well-being and the role of mental imagery ability. Social Indicators Research, 110(1), 111–129. https://doi.org/10.1007/s11205-011-9919-1). 

Questo articolo esplora l’efficacia di un intervento di psicologia positiva online, mirato a migliorare emozioni positive, autoefficacia e impegno lavorativo. I risultati mostrano che il gruppo che ha partecipato all’intervento ha registrato miglioramenti significativi nelle emozioni positive e nell’autoefficacia, ma non nell’impegno. Gli effetti erano più evidenti tra i partecipanti con livelli iniziali bassi di benessere, suggerendo che gli interventi di psicologia positiva sono particolarmente utili per chi ha un benessere psicologico inferiore (Ouweneel, E., Le Blanc, P. M., & Schaufeli, W. B. (2013). Do-it-yourself: An online positive psychology intervention to promote positive emotions, self-efficacy, and engagement at work. Career Development International, 18(2), 173-195. https://doi.org/10.1108/CDI-10-2012-0102) 

Questo articolo esamina l’impatto della psicologia positiva sulle convinzioni di autoefficacia del personale scolastico. I risultati hanno mostrato che le convinzioni di autoefficacia sono aumentate significativamente per i partecipanti, specialmente nelle aree di leadership, gestione del cambiamento e comunicazione. Questo suggerisce che l’integrazione della psicologia positiva nelle scuole possa rafforzare la fiducia del personale nelle proprie capacità, migliorando così il loro benessere e l’efficacia professionale (Critchley, H., & Gibbs, S. (2012). The effects of positive psychology on the efficacy beliefs of school staff. Educational & Child Psychology, 29(4), 64-75). 

Un altro studio esplora come la gratitudine, come strumento di psicologia positiva, possa migliorare la salute mentale, il benessere e la performance degli atleti. L’intervento basato sulla gratitudine ha effetti positivi come maggiore soddisfazione nella vita e nello sport, supporto sociale aumentato, minore burnout e maggiore coesione di squadra. (Gabana, N. T. (2019). Gratitude in sport: Positive psychology for athletes and implications for mental health, well-being, and performance. In L. E. Van Zyl & S. Rothmann Sr. (Eds.), Theoretical approaches to multi-cultural positive psychological interventions (pp. 345-362). Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-030-20583-6_15). 

Uno studio esplora l’efficacia degli interventi di psicologia positiva (PPI) nelle scuole e nei contesti clinici, focalizzandosi su come questi possano promuovere il benessere e prevenire difficoltà psicologiche nei bambini e adolescenti. L’analisi ha sviluppato una classificazione degli interventi basata sugli obiettivi (promozione del benessere, prevenzione dei disturbi) e sui contenuti (rimedi vs. promozione). I risultati mostrano che le PPI sono efficaci nel migliorare il benessere e ridurre sintomi negativi come ansia e depressione. La mindfulness è stato l’approccio più comune, ma l’articolo suggerisce di ampliare l’uso di concetti positivi come la gratitudine e la speranza. Si evidenzia anche l’importanza di adattare gli interventi alle specifiche esigenze di sviluppo e alle caratteristiche individuali dei giovani (Owens, R. L., & Waters, L. (2020). What does positive psychology tell us about early intervention and prevention with children and adolescents? A review of positive psychological interventions with young people. The Journal of Positive Psychology. https://doi.org/10.1080/17439760.2020.1789706). 

 

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18. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: PSICODRAMMA. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

In ambito terapeutico, il metodo psicodrammatico nella psicoterapia di gruppo, ha dimostrato di essere particolarmente utile sui disturbi emotivi, tra cui disturbi narcisistici e borderline, e per migliorare le dinamiche interpersonali. I risultati positivi dell’intervento includono la risoluzione dei traumi emotivi, il miglioramento della resilienza e l’acquisizione di nuove competenze comportamentali che favoriscono un adattamento più efficace alle difficoltà quotidiane (Pylypenko, N., Radchuk, H., Shevchenko, V., Horetska, O., Serdiuk, N., & Savytska, O. (2023). The psychodrama method of group psychotherapy. BRAIN. Broad Research in Artificial Intelligence and Neuroscience, 14(3), 134–149. https://doi.org/10.18662/brain/14.3/466). 

L’articolo di Hamed Mosavi e Sayed Abbas Haghayegh si concentra sull’uso della psicoterapia psicodrammatica come trattamento per i disturbi legati all’ansia sociale, all’autostima e al benessere psicologico tra gli studenti universitari diagnosticati con disturbo da ansia sociale. L’intervento ha mostrato risultati positivi, contribuendo a ridurre i sintomi di ansia sociale e a migliorare l’autostima e il benessere psicologico dei partecipanti (Mosavi, H., & Haghayegh, S. A. (2019). Efficacy of psychodrama on social anxiety, self-esteem, and psychological well-being of university students that met diagnosis of social anxiety disorder. Knowledge & Research in Applied Psychology, 20(3), 22-30.) 

L’articolo analizza l’efficacia della psicoterapia psicodrammatica nell’influenzare l’adattamento sociale e il benessere soggettivo in un contesto geriatrico. Lo studio, condotto su 30 partecipanti in un centro di assistenza, ha mostrato un miglioramento significativo nel benessere soggettivo, ma nessun effetto rilevante sull’adattamento sociale. L’intervento includeva dieci sessioni di psicodramma da 90 minuti ciascuna. (Cheraghi, F., & Nemat Tavousi, M.  (2020). The effectiveness of psychodrama on social adjustment and subjective well-being in the elderly. Aging Psychology, 6(2), 149-163.) 

L’articolo esplora l’efficacia del training di gruppo basato sullo psicodramma nel migliorare l’equilibrio psicologico, il benessere spirituale e l’ottimismo tra le studentesse universitarie, focalizzandosi su temi come il controllo dello stress e le relazioni interpersonali. (Tavakoly, M., Namdari, K., & Esmaili, M. (2014). Effect of psychodrama-based group training for healthy lifestyle on psychological balance, spiritual well-being and optimism. Journal of Life Science and Biomedicine, 4(4), 346-351). 

Nel trattamento dell’immagine corporea, la regolazione emotiva e il benessere soggettivo delle donne che affrontano il cancro al seno l’uso dello psicodramma ha mostrato miglioramenti significativi su lungo tempo (Moteragheb Jafarpoure, L., Tajeri, B., Khalatbari, J., & Amraee, M. (2021). Effectiveness of psychodrama on body image, emotional regulation, and subjective well-being in women with breast cancer. Journal of Rehabilitation Research in Nursing, 7(4), 18-27. https://doi.org/10.22034/IJRN.7.4.18). 

 

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17. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: FOTOTERAPIA. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

Il documento esplora l’efficacia della fototerapia quando utilizzata con gli adolescenti, un metodo che combina la fotografia come strumento terapeutico. In particolare, esamina come la fototerapia possa servire come intervento psicologico per i giovani, studiando le metodologie utilizzate e l’impatto sulle problematiche psicologiche (Jones, D. (2016). The effectiveness of phototherapy in working with adolescents. UC Merced Undergraduate Research Journal, 8(2). https://escholarship.org/uc/item/3075b4tk). 

Lo scopo di questo studio era valutare l’efficacia della fototerapia nel migliorare la funzione cognitiva nei pazienti anziani con demenza. L’intervento prevedeva l’uso di luce brillante o luce a lunghezza d’onda specifica per stimolare i ritmi circadiani e migliorare la cognizione, i sintomi comportamentali e psicologici, nonché la qualità del sonno. I risultati della metanalisi hanno mostrato un significativo miglioramento della funzione cognitiva, ma non ha avuto effetti significativi sui sintomi psicologici e sul sonno​ (Lu, X., Liu, C., & Shao, F. (2023). Phototherapy improves cognitive function in dementia: A systematic review and meta-analysis. Brain and Behavior, 13, e2952. https://doi.org/10.1002/brb3.2952) 

Lo scopo dello studio è stato quello di valutare l’efficacia della fototerapia nello sviluppo dell’identificazione emotiva tra gli adolescenti, in particolare per quelli con tendenze verso l’alessitimia, una condizione che ostacola il riconoscimento e l’espressione delle emozioni. L’intervento ha utilizzato diverse tecniche fototerapiche, tra cui la creazione di autoritratti, il lavoro con immagini e l’analisi delle fotografie, per stimolare l’auto-riflessione e il riconoscimento emotivo. I risultati hanno mostrato miglioramenti significativi nel riconoscimento delle emozioni, nell’autoconsapevolezza e nel miglioramento delle competenze emotive degli adolescenti, evidenziando l’efficacia della fototerapia come strumento di intervento psicologico per migliorare l’identificazione emotiva (Tyron, O., Dotsenko, L., & Kariaka, I. (2024). Phototherapy as the tool of emotional identification development of adolescents. Journal of Education and Learning (EduLearn), 18(4), 1362-1371. https://doi.org/10.11591/edulearn.v18i4.21482). 

La fototerapia, utilizzata nell’ambito della psicoterapia e del counseling psicologico, mira a stimolare la sfera emotiva e immaginativa del paziente attraverso l’uso della fotografia. L’intervento prevede che il paziente scatti o osservi fotografie in grado di evocare emozioni, ricordi e pensieri profondi, aiutando a superare difese psicologiche e resistenza. Questo approccio si è dimostrato particolarmente efficace nel trattamento di pazienti con depressione, dipendenze, traumi psicologici e conflitti intrapersonali, facilitando il cambiamento psicologico e il miglioramento dell’autoconsapevolezza. (Kutashov, V. A., & Habarova, T. Y. (2015). The use of phototherapy in the individual work of psychologist, psychotherapist. Naучно-практический журнал, 59, 60-66).  

In questo studio si dimostra come l’uso della fototerapia sia particolarmente utile nel rafforzare l’autoconsapevolezza e nel facilitare il processo di recupero emotivo in ambito psicoterapeutico, rendendo il percorso più profondo e significativo (Weiser, J. (2004). PhotoTherapy techniques in counselling and therapy—Using ordinary snapshots and photo-interactions to help clients heal their lives. Canadian Art Therapy Association Journal, 17(2), 23-53. https://doi.org/10.1080/08322473.2004.11432263). 

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16. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: TERAPIA CREATIVA O ARTI ESPRESSIVE. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

Un articolo esplora l’uso della musicoterapia come forma di arte espressiva per migliorare la qualità della vita degli individui con disabilità. I risultati mostrano che l’intervento ha avuto un impatto positivo sul benessere psicologico e sull’autodeterminazione degli utenti, supportando la loro partecipazione attiva in un ambiente inclusivo. (Tezza, M. (2023). Deinstitutionalization and Well-being of Individuals with Disabilities: The Role of Music Therapy. Master’s Thesis, Faculty of Psychology and Educational Sciences, University of Porto.) 

È stata valutata l’efficacia delle arti espressive nel migliorare la resilienza degli studenti universitari durante la pandemia di COVID-19. Attraverso un intervento che combinava musica, danza, arte e dramma, i risultati hanno mostrato significativi miglioramenti in autoefficacia, auto accettazione e problem-solving. Tuttavia, la stabilità emotiva non è cambiata in modo rilevante. (Li, Y., & Peng, J. (2022). Evaluation of expressive arts therapy on the resilience of university students in COVID-19: A network analysis approach. International Journal of Environmental Research and Public Health, 19(13), 7658. https://doi.org/10.3390/ijerph19137658) 

Questo articolo presenta un programma di formazione basato su arti espressive e approccio orientato ai punti di forza, rivolto agli insegnanti colpiti dal terremoto del Sichuan del 2008. In tre giorni di attività esperienziali, i 57 insegnanti partecipanti hanno mostrato miglioramenti significativi nella autoefficacia e nell’efficacia nell’insegnamento, in particolare nelle strategie didattiche, gestione della classe e coinvolgimento degli studenti. Il programma ha evidenziato l’importanza della relazione insegnante-studente nel migliorare l’efficacia didattica e il benessere degli insegnanti. (Ho, R. T. H., Fan, F., Lai, A. H. Y., Lo, P. H. Y., Potash, J. S., Kalmanowitz, D. L., Nan, J. K. M., Pon, A. K. L., Shi, Z., & Chan, C. L. W. (2012). An expressive arts-based and strength-focused experiential training program for enhancing the efficacy of teachers affected by earthquake in China. Creative Education, 3(1), 67-74. https://doi.org/10.4236/ce.2012.31011) 

Lo studio ha esplorato l’uso della creazione di maschere e della mindfulness come interventi creativi per aiutare gli adolescenti a comprendere e gestire lo stress. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione dei livelli di stress e ansia nei partecipanti, osservata a tre settimane dal termine dell’intervento, suggerendo che queste tecniche possano essere efficaci nel migliorare il benessere emotivo degli adolescenti. Tuttavia, non sono emerse modifiche significative nei punteggi di autoefficacia o depressione. (Lindsey, L., Robertson, P., & Lindsey, B. (2018). Expressive arts and mindfulness: Aiding adolescents in understanding and managing their stress. Journal of Creativity in Mental Health, 13(2), 172-184. https://doi.org/10.1080/15401383.2018.1427167) 

In ambito sanitario, uno studio ha esaminato l’efficacia di un modulo di terapia espressiva artistica integrato nelle sessioni di consulenza di gruppo per adolescenti con depressione e ansia. Questo studio evidenzia come le tecniche artistiche possano favorire una migliore gestione delle emozioni in contesti terapeutici (Johan, S., Johari, K. S. K., & Amat, S. (2022). Effectiveness of Expressive Art Therapy Module in Group Counseling Sessions for Depression and Anxiety Adolescents. International Journal of Academic Research in Progressive Education and Development, 11(3), 414-422. https://doi.org/10.6007/IJARPED/v11-i3/14703) 

Lo studio ha analizzato l’efficacia della terapia espressiva artistica nel ridurre l’ansia tra le ragazze orfane in un centro di accoglienza. I risultati hanno mostrato che il gruppo che ha partecipato alle attività artistiche ha evidenziato una significativa riduzione dei livelli di ansia di stato e di tratto, rispetto al gruppo di controllo. (Zarezadeh Kheibari, S., Mohebi Anabat, A., Hosseini Largany, S. F., Shakiba, S., & Hokm Abadi, M. E. (2014). The Effectiveness of Expressive Group Art Therapy on Decreasing Anxiety of Orphaned Children. PCP, 2(2), 109-116.) 

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15. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: ESISTENZIALISMO. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

Una ricerca analizza l’applicabilità della psicoterapia esistenziale nel servizio sociale, evidenziando come possa supportare gli individui nella ricerca di significato, nell’assunzione di responsabilità e nella gestione delle ansie esistenziali. Attraverso un caso fittizio, viene mostrato un percorso terapeutico non direttivo che favorisce la scoperta di sé, l’autodeterminazione e il rafforzamento delle relazioni sociali. I risultati dimostrano un miglioramento nella consapevolezza personale, nell’autonomia decisionale e nella capacità di vivere in modo più autentico e significativo (Yılmaz, B. (2024). Existential therapy in social work. Turkish Journal of Applied Social Work, 7(1), 66-79. https://doi.org/10.54467/trjasw.1464530). 

  

Lo studio di Vincent A. Harren (1979) applica l’approccio esistenziale al processo di scelta del college, enfatizzando l’importanza della consapevolezza di sé, della responsabilità personale e dell’autenticità nelle decisioni di carriera​. Questo approccio promuove un processo decisionale consapevole e intenzionale, incoraggiando gli studenti a fare scelte che riflettano la loro identità autentica e il loro scopo personale​ (Harren, V. A. (1979). A model of career decision making for college students. Journal of Vocational Behavior, 14(2), 119–133. https://doi.org/10.1016/0001-8791(79)90065-9) 

  

Lo studio di Gloria Balague (1999) spende questo modello al lavoro con atleti d’élite, esplorando come identità, valori e significato siano profondamente intrecciati con la motivazione e le prestazioni sportive​. Attraverso il dialogo riflessivo e l’esplorazione delle dimensioni emotive e valoriali, gli atleti sono guidati a trovare un senso autentico nelle loro esperienze sportive, promuovendo non solo il successo agonistico, ma anche una crescita personale significativa​ (Balague, G. (1999). Understanding identity, value, and meaning when working with elite athletes. The Sport Psychologist, 13(1), 89–98). 

In ambito terapeutico i risultati evidenziano che la capacità di attribuire significato alla sofferenza e perseguire uno scopo esistenziale è cruciale per affrontare il vuoto esistenziale e prevenire sintomi psicopatologici. (Pacciolla, A. (2019). Humanistic and Existential Psychology in the Practice of Psychotherapy. Studia Philosophica et Theologica, 19(1), 1-19.) 

Uno studio ne esamina le implicazioni in una terapia di gruppo su 24 anziani per ridurre lansia e migliorare la qualità della vita.Nonostante le sessioni di terapia siano state svolte online a causa della pandemia di Covid-19, i risultati hanno mostrato una diminuzione significativa dell’ansia esistenziale (Babakhani, F., & Azarmi, H. (2023). The Effectiveness of Existential Group Therapy on Existential Anxiety and the Quality of Life of the Elderly. Aging Psychology, 9(2), 167-180. https://doi.org/10.22126/JAP.2023.8371.1668.) 

L’articolo esplora l’efficacia dell’approccio esistenziale attraverso pratiche di gruppo nel ridurre la frustrazione tra i disabili con lesioni al midollo spinale (SCI). Il trattamento, somministrato in 10 sessioni, ha evidenziato che l’approccio esistenziale ha avuto un impatto significativo nel ridurre i livelli di disperazione tra i partecipanti, specialmente in relazione alla perdita dei desideri, alla speranza verso il futuro e all’atteggiamento generale verso la vita. Il risultato suggerisce che il counseling di gruppo esistenziale aiuti i partecipanti a concentrarsi sul significato della vita anziché sulle perdite fisiche, migliorando così il loro benessere psicologico (Esfandiari, D., Refahi, Z., & Shayeghifard, H. (2014). The effect of the existential approach through group practices on reducing the frustration of disabled SCI. Journal of Novel Applied Sciences, 3(1), 89-93). 

Un articolo esplora l’efficacia della terapia esistenziale nel ridurre l’ansia legata alla morte e al coronavirus tra i familiari delle vittime del COVID-19. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la terapia ha avuto un impatto significativo nella riduzione dell’ansia mentale, ma non ha avuto effetti rilevanti sulla riduzione dell’ansia fisica causata dalla pandemia (Sabzevari, P., Haghair Ebrahim Abady, F., Araghian, S., Bahramian, F., & Isanezhad, A. (2020). The effectiveness of existential therapy intervention on anxiety caused by coronavirus and death. Clinical Cancer Investigation Journal, 9(1), 1-7). 

Una ricerca ha esplorato l’efficacia di un programma educativo che integra principi della terapia esistenziale per favorire la salute mentale nei bambini delle scuole elementari. I risultati suggeriscono che P4C può essere una promettente strategia per migliorare il benessere psicologico dei bambini, in particolare per quanto riguarda la loro autonomia (Malboeuf-Hurtubise, C., Di Tomaso, C., Lefrançois, D., Mageau, G.A., Taylor, G., Éthier, M.-A., Gagnon, M., & Léger-Goodes, T. (2021). Existential therapy for children: Impact of a philosophy for children intervention on positive and negative indicators of mental health in elementary school children. International Journal of Environmental Research and Public Health, 18(23), 12332. https://doi.org/10.3390/ijerph182312332) 

Nel trattamento del trauma psicologico, viene esplorato come la terapia esistenziale affronti le diverse dimensioni dell’esperienza umana — fisica, sociale, psicologica e spirituale — e come queste possano essere coinvolte nel recupero da traumi psicologici. Sebbene non sia ancora ampiamente utilizzata nel trattamento del trauma, le prime evidenze suggeriscono che questo approccio possa risultare utile, poiché aiuta le persone a esplorare e comprendere le loro esperienze emotive ed esistenziali in modo profondo, superando così i limiti dei modelli terapeutici tradizionali (Corbett, L., & Milton, M. (2011). Existential therapy: A useful approach to trauma? Counselling Psychology Review, 26(1), 62-74). 

Un altro articolo analizza gli effetti delle terapie esistenziali su vari aspetti del benessere psicologico, come il significato della vita, la psicopatologia, l’autoefficacia e il benessere fisico. I risultati della metanalisi evidenziano che le terapie focalizzate sul rafforzamento del significato nella vita mostrano effetti positivi significativi, con miglioramenti evidenti nel significato della vita e una riduzione della psicopatologia e un incremento dell’autoefficacia. Tuttavia, non sono emersi effetti significativi sul benessere fisico. L’articolo suggerisce che le terapie esistenziali, in particolare quelle strutturate e incentrate sul significato, possano essere utili per le persone che affrontano malattie gravi, ma sottolinea la necessità di ulteriori studi per determinare quale approccio funzioni meglio per ciascun paziente. (Vos, J., Craig, M., & Cooper, M. (2015). Existential therapies: A meta-analysis of their effects on psychological outcomes. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 83(1), 115–128. https://doi.org/10.1037/a0037167) 

 

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14. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

La Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) si è dimostrata efficace in contesti educativi e terapeutici per migliorare attenzione, autostima, gestione emotiva e abilità cognitive in studenti con bisogni speciali, inclusi ADHD, dislessia, autismo e ansia. (Drigas, A., Mitsea, E., & Skianis, C. (2022). Neuro-Linguistic Programming, Positive Psychology & VR in Special Education. Scientific Electronic Archives, 15(1). https://doi.org/10.36560/15120221497). 

  

Si è dimostrata un metodo efficace anche nell’apprendimento delle lingue, migliorando competenze come scrittura, lettura, ascolto e parlato, soprattutto attraverso l’approccio VAK (Visivo, Auditivo, Cinestetico)​. Gli studenti hanno riportato una maggiore motivazione, autostima e coinvolgimento emotivo durante il processo di apprendimento. La PNL facilita inoltre la comunicazione tra insegnanti e studenti, promuovendo un ambiente di apprendimento interattivo e stimolante, con effetti positivi sia sul rendimento accademico che sul benessere psicologico degli studenti​ (Nurhasanah, S., & Mulyadi, D. (2022). Language learning with Neuro-Linguistic Programming: An integrative review.Journal of Language Teaching and Research, 13(6), 1251–1258. https://doi.org/10.17507/jltr.1306.13) 

  

Un ulteriore studio ha, infatti, esplorato l’applicazione della PNL nell’insegnamento delle lingue straniere presso le università ucraine, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia delle interazioni educative e ottimizzare le capacità cognitive degli studenti​. I risultati confermano anche qui che la PNL può creare un ambiente di apprendimento più empatico, motivante ed efficace, potenziando sia le competenze linguistiche che quelle emotive degli studenti​ (Yevtushenko, N., & Kovalenko, O. (2020). Application of Neuro-Linguistic Programming (NLP) in teaching foreign languages at Ukrainian universities. SSRN Electronic Journal. https://doi.org/10.2139/ssrn.3735652). 

  

Un altro studio ne evidenzia l’efficacia nell’aumentare la motivazione intrinseca degli studenti a rischio in contesti carcerari, utilizzando tecniche come Progressive Relaxation, Discover Your True Values e Circle of Excellence. I risultati suggeriscono che la PNL può essere uno strumento pratico ed efficace per trasformare atteggiamenti negativi, favorire l’apprendimento significativo e migliorare la resilienza emotiva in contesti educativi complessi (Sharif, S., & Abdul Aziz, E. R. (2015). Application of Neuro-Linguistic Programming techniques to enhance the motivation of at-risk students. IJAEDU-International E-Journal of Advances in Education, 1(1), 42–48. https://doi.org/10.18768/ijaedu.65269-89348). 

  

È anche un approccio ampiamente utilizzato in contesti di coaching, terapia e formazione, con applicazioni rivolte al miglioramento delle abilità comunicative, della gestione emotiva e delle prestazioni individuali. Tuttavia, una revisione critica della letteratura suggerisce che molte delle affermazioni sulla sua efficacia non sono supportate da prove empiriche robuste, con studi che spesso presentano limiti metodologici significativi​. Nonostante ciò, alcuni risultati indicano miglioramenti nel benessere emotivo, nella fiducia in sé stessi e nella gestione dello stress, suggerendo la necessità di ulteriori ricerche per validare le tecniche della PNL in contesti basati su evidenze scientifiche (Passmore, J., & Rowson, T. (2019). Neuro-Linguistic Programming (NLP): A systematic review of the evidence. Coaching: An International Journal of Theory, Research and Practice, 12(2), 1–19. https://doi.org/10.1080/17521882.2019.1588828) 

  

Applicata in ambito sanitario ha, inoltre, mostrato risultati contrastanti in studi su disturbi come ansia, obesità, fobie, uso di sostanze e nausea gravidica. Mentre alcuni studi hanno rilevato miglioramenti nei sintomi di ansia, qualità della vita e completamento di procedure mediche, altri non hanno riscontrato differenze significative rispetto ai gruppi di controllo​. (Sturt, J., Ali, S., Robertson, W., Metcalfe, D., Grove, A., Bourne, C., & Bridle, C. (2012). The effectiveness of Neuro-Linguistic Programming (NLP) in healthcare: A systematic review. British Journal of General Practice, 62(604), e757–e764. https://doi.org/10.3399/bjgp12X658287) 

  

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13. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: SALUTOGENESI. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

L’approccio salutogenetico si concentra sul miglioramento della salute e del benessere attraverso l’identificazione e l’uso delle risorse personali e sociali che favoriscono la capacità di affrontare lo stress, questo permette a questo approccio di essere spendibile in qualunque contesto. 

  

Applicato in contesti sanitari, comunitari e organizzativi, utilizza strumenti come il senso di coerenza e le risorse generalizzate di resistenza (GRRs) per promuovere resilienza ed empowerment. I risultati evidenziano una maggiore efficacia nella gestione delle sfide della salute pubblica e un rafforzamento della capacità individuale e collettiva di far fronte a situazioni di stress​ (Mittelmark, M. B., Sagy, S., Eriksson, M., Bauer, G. F., Pelikan, J. M., Lindström, B., & Espnes, G. A. (Eds.). (2017). The Handbook of Salutogenesis. Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-319-04600-6). 

  

Un’altra ricerca analizza l’applicazione dell’approccio salutogenetico nell’assistenza primaria. I risultati evidenziano un aumento della soddisfazione, interventi personalizzati e un empowerment delle comunità (Rojatz, D., Nowak, P., Bahrs, O., & Pelikan, J. M. (2022). The application of salutogenesis in primary care. In M. B. Mittelmark et al. (Eds.), The Handbook of Salutogenesis (pp. 419–430). Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-030-79515-3_38). 

  

La ricerca ha indagato anche l’applicabilità del modello salutogenico alla migrazione, analizzando come risorse di resistenza generali (GRR) e senso di coerenza (SOC) aiutino i migranti, sia volontari che forzati, a gestire stress e sfide. Attraverso una revisione sistematica della letteratura, sono stati identificati fattori chiave come supporto sociale, resilienza culturale e strategie di coping che favoriscono l’adattamento e il benessere dei migranti. I risultati evidenziano l’utilità del modello salutogenico nel promuovere interventi mirati e fornire nuove prospettive per affrontare le difficoltà legate alla migrazione (Daniel, M., & Ottemöller, F. P. G. (2022). Salutogenesis and migration. In M. B. Mittelmark et al. (Eds.), The Handbook of Salutogenesis (pp. 503–511).Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-030-79515-3_47). 

  

Nella pianificazione urbana, invece, è stato evidenziato come, strategie integrate come il concetto di “Health in All Policies” (HiAP) e la rete Healthy Cities della WHO con un approccio salutogenetico, possano promuovere salute, equità e benessere nelle città. I risultati dimostrano che tali interventi favoriscono la salute pubblica, rafforzano il senso di coerenza degli individui e promuovono città più sostenibili e giuste​ (Maass, R., Lillefjell, M., & Espnes, G. A. (2022). Applying salutogenesis in towns and cities. In M. B. Mittelmark, S. Sagy, M. Eriksson, G. F. Bauer, J. M. Pelikan, B. Lindström, & G. A. Espnes (Eds.), The Handbook of Salutogenesis (pp. 361–368). Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-030-79515-3_34) 

  

L’approccio salutogenico offre anche una nuova prospettiva sulla politica e sulla definizione delle politiche pubbliche, focalizzandosi sul ruolo del senso di coerenza (SOC) e delle risorse di resistenza generalizzate (GRRs) per promuovere salute e benessere collettivo. Integrando questi concetti nei processi decisionali, l’analisi mostra come sia possibile affrontare sfide complesse in modo collaborativo e orientato alle risorse, migliorando la coerenza e la resilienza. I risultati evidenziano il potenziale dell’approccio nel rafforzare la coesione sociale, aumentare l’efficacia delle politiche pubbliche e sostenere comunità resilienti e capaci di gestire il cambiamento​ (Maass, R., Kiland, C., Espnes, G. A., & Lillefjell, M. (2022). The application of salutogenesis in politics and public policy-making. In M. B. Mittelmark, S. Sagy, M. Eriksson, G. F. Bauer, J. M. Pelikan, B. Lindström, & G. A. Espnes (Eds.), The Handbook of Salutogenesis (pp. 239–247). Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-030-79515-3_24). 

  

La salutogenesi, applicata alla salute carceraria, propone strategie per migliorare il benessere dei detenuti, ridurre le disuguaglianze e promuovere resilienza e capacità di affrontare lo stress. Integrando empowerment, risorse di resistenza generale e senso di coerenza, questo approccio trasforma le carceri in ambienti più sani e inclusivi, con benefici per salute e equità sociale​(Woodall, J., de Viggiani, N., & South, J. (2022). Salutogenesis in prison. In M. B. Mittelmark, S. Sagy, M. Eriksson, G. F. Bauer, J. M. Pelikan, B. Lindström, & G. A. Espnes (Eds.), The Handbook of Salutogenesis (pp. 553–561). Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-030-79515-3_51). 

  

Lo stesso approccio, applicato alla promozione della salute mentale comunitaria attraverso la campagna “Act-Belong-Commit”, ha permesso l’utilizzo strategie mirate a rafforzare risorse protettive come azione, appartenenza e impegno. Questa applicazione ha portato a risultati significativi, tra cui un miglioramento del benessere mentale, una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute mentale, una riduzione dello stigma e un coinvolgimento attivo delle comunità a livello locale e internazionale​ (Koushede, V., & Donovan, R. (2022). Applying salutogenesis in community-wide mental health promotion. In M. B. Mittelmark, S. Sagy, M. Eriksson, G. F. Bauer, J. M. Pelikan, B. Lindström, & G. A. Espnes (Eds.), The Handbook of Salutogenesis (pp. 479–490). Springer. https://doi.org/10.1007/978-3-030-79515-3_44). 

  

Anche se applicato a contesti critici, come l’ambito psichiatrico, i risultati  derivanti dall’uso della salutogenesi evidenziano un incremento del SOC, offrendo un modello pratico per interventi di nursing orientati al benessere psicologico. (Langeland, E., Wahl, A. K., Kristoffersen, K., & Hanestad, B. R. (2007). Promoting coping: Salutogenesis among people with mental health problems. Issues in Mental Health Nursing, 28(3), 275–295. https://doi.org/10.1080/01612840601172627). 

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12. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: PSICOEDUCAZIONE. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

Sono stati presi in esame gli effetti positivi degli interventi psicoeducativi sul sistema immunitario sia in pazienti oncologici che non oncologici (Fawzy, I. F., & Fawzy, N. W. (1993). Psychoeducational interventions and health outcomes. In Psychosocial Interventions for Medically Ill Patients (pp. 365-402)). 

  

La metanalisi di Van Daele et al. (2012) ha evidenziato come gli interventi psicoeducativi (PSE) mostrino un’efficacia modesta sul breve tempo nel ridurre lo stress, con una variabilità significativa sulla durata e il genere del campione (Van Daele, T., Hermans, D., Van Audenhove, C., & Van den Bergh, O. (2012). Stress reduction through psychoeducation: A meta-analytic review. Health Education & Behavior, 39(4), 474–485. https://doi.org/10.1177/1090198111419202). 

  

Sembra che i programmi sincroni online che erogano informazioni e attività di carattere psicoeducativo siano efficaci nel ridurre percezioni, atteggiamenti e comportamenti problematici che possono portare a disordini alimentari nelle donne universitarie a rischio (Zabinski, M. F., Wilfley, D. E., Winzelberg, A. J., Taylor, C. B., & Calfas, K. J. (2001). An interactive psychoeducational intervention for women at risk of developing an eating disorder. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 69(6), 1066-1073. https://doi.org/10.1037/0022-006X.69.6.1066). 

  

Si è dimostrato che interventi psicoeducativi mirati a fornire a giovani con ADHD una maggiore comprensione del loro disturbo hanno condotto ad un miglioramento della gestione dei comportamenti sociali e facilitat l’acquisizione di abilità sociali adeguate (Powell, L. A., Parker, J., Weighall, A., & Harpin, V. (2022). Psychoeducation intervention effectiveness to improve social skills in young people with ADHD: A meta-analysis. Journal of Attention Disorders, 26(3), 340-357. https://doi.org/10.1177/10870547211054473). 

  

Uno studio ha valutato l’efficacia di un intervento psicoeducativo con supporto via WhatsApp per le madri di bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) in Arabia Saudita. I risultati hanno mostrato significativi miglioramenti nello stress e nella depressione materna, che sono stati mantenuti a distanza di 8 settimane. Tuttavia, l’intervento non ha avuto effetti significativi sull’ansia materna o su altri problemi comportamentali dei bambini, suggerendo la necessità di supporto aggiuntivo (Hemdi, A., & Daley, D. (2017). The effectiveness of a psychoeducation intervention delivered via WhatsApp for mothers of children with Autism Spectrum Disorder (ASD) in the Kingdom of Saudi Arabia: A randomized controlled trial. Child: Care, Health and Development, 43(5), 728-736. https://doi.org/10.1111/cch.12520). 

  

Un altro studio ha esaminato l’efficacia degli interventi psicoeducativi nel migliorare l’attaccamento prenatale tra genitori e feto. I risultati mostrano che tali interventi hanno avuto effetti positivi in particolar modo sul legame materno-fetale (Yuen, W. S., Lo, H. C., Wong, W. N., & Ngai, F. W. (2021). The effectiveness of psychoeducation interventions on prenatal attachment: A systematic review. Midwifery, 97, 103184. https://doi.org/10.1016/j.midw.2021.103184). 

  

Uno studio ha testato l’efficacia di un intervento psicoeducativo multidisciplinare per ridurre il carico e la depressione dei caregiver di persone con demenza, nonché migliorare la loro reazione ai comportamenti problematici. I risultati hanno mostrato una riduzione significativa delle reazioni negative ai comportamenti del paziente e una diminuzione del carico del caregiver nel tempo, rispetto al gruppo di controllo in lista d’attesa (Ostwald, S. K., Hepburn, K. W., Caron, W., Burns, T., & Mantell, R. (1999). Reducing caregiver burden: A randomized psychoeducational intervention for caregivers of persons with dementia. The Gerontologist, 39(3), 299-303. https://doi.org/10.1093/geront/39.3.299). 

  

Sono stati esaminati anche gli effetti di un intervento psicoeducativo online sulla sensibilizzazione alla ricerca di aiuto formale tra i giovani adulti, confrontandolo con un intervento informativo non relativo alla salute mentale. I risultati hanno mostrato che l’intervento psicoeducativo ha aumentato significativamente le attitudini e le intenzioni di ricerca di aiuto, in particolare verso i medici di base, e ha ridotto lo stigma verso la depressione (Taylor-Rodgers, E., & Batterham, P. J. (2014). Evaluation of an online psychoeducation intervention to promote mental health help-seeking attitudes and intentions among young adults: A randomized controlled trial. Journal of Affective Disorders, 168, 65–71. https://doi.org/10.1016/j.jad.2014.06.023) 

  

Un altro studio ha esplorato l’esperienza di un gruppo di insegnanti delle scuole secondarie che hanno partecipato a una formazione sul self-harm adolescenziale, mirata a migliorare la comprensione del fenomeno e le strategie di intervento. I risultati hanno evidenziato come il training abbia facilitato l’esperienza di “contenimento” emotivo, migliorando la connessione dei partecipanti con il tema e promuovendo la creazione di un gruppo di supporto scolastico per gestire il self-harm (Lee, F. (2024). Exploring the experiences of secondary school staff participating in adolescent self-harm training: A mixed-methods study. UCL Institute of Education.) 

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11. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: NEUROSCIENZE . Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

La ricerca scientifica ha evidenziato il supporto offerto dall’approccio neuroscientifico come integrazione alla pianificazione e applicazione degli interventi terapeutici in ambito psicologico in tutte le aree della prevenzione, attenzionando anche l’efficacia sulla mente di strumenti non prettamente psicologici. 

  

Recenti studi esplorano il ruolo delle neuroscienze nel benessere mentale, focalizzandosi su meccanismi neurali, come le reti di minaccia, ricompensa e controllo esecutivo, e sul ruolo dell’ossitocina nella regolazione dello stress e nei comportamenti sociali. Le ricerche sulle reti neurali mostrano che la risposta al benessere dipende dall’equilibrio tra l’attivazione delle aree cerebrali coinvolte nella minaccia, nella ricompensa e nel controllo esecutivo (Gatt, J. M. (2024). The neuroscience of well-being: Part 2 (Potential neural networks). Neuroscience Research Australia Journal, 22(3), 45-67). 

  

Una ricerca svizzera su un campione di 282 persone ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo di tecniche basate sulle neuroscienze per la prevenzione dello stress-lavoro-correlato (Larissa C. Flecklin , Michael J. Kendzia;  Vol. 7 No. 3 (2023): Journal of Positive Psychology and Wellbeing; ZHAW Zurich University of Applied SciencesSchool of Management and Law) 

  

Alcune ricerche neuroscientifiche hanno evidenziato l’impatto positivo della musica sul benessere psicologico e fisico e come essa sia in grado di influenzare il sistema dopaminergico, la salute cardiovascolare e il recupero cognitivo. Sembra che l’ascolto e l’allenamento musicale migliorino la plasticità cerebrale, le funzioni motorie e cognitive e possano essere utilizzati terapeuticamente per trattare diverse condizioni. Inoltre, la musica è un potente strumento di regolazione emotiva, favorendo il miglioramento dell’umore e la riduzione dello stress (Croom, A. M. (2012). Music, neuroscience, and the psychology of well-being: A précis. Frontiers in Psychology, 2, 393. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2011.00393). 

  

Uno studio neuroscientifico ha esplorato le implicazioni dello yoga come intervento complementare sul benessere psicologico e fisico, evidenziando una riduzione dei sintomi di ansia e depressione. Lo studio ha coinvolto 60 soggetti sani che hanno manifestato un aumento dell’attività GABA nei gruppi di yoga (Trulson, H. F., & Vernon, L. (2019). Yoga as an adjunct therapy through the lens of positive psychology theory and neuroscience. Florida Atlantic University Undergraduate Research Journal, 8, 65-77). 

  

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10. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: APPROCCIO INTEGRATO. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

L’adattabilità dello psicologo nell’utilizzare tecniche provenienti da diversi approcci risulta facilitare un processo terapeutico più dinamico e centrato sulle esigenze specifiche di ciascun membro della famiglia in interventi familiari. (Sundet, R. (2012). Collaboration: Family and therapist perspectives of helpful therapy. The Australian and New Zealand Journal of Family Therapy, 33(4), 299–308. doi: 10.1017/aft.2012.38.). 

L’approccio integrato alla relazione terapeutica risulta enfatizzare tre componenti fondamentali: l’alleanza di lavoro, la relazione reale e la relazione transferale. L’integrazione di questi elementi appare permettere di affrontare i diversi livelli della relazione, migliorando l’efficacia complessiva dell’intervento terapeutico (Greenberg, L.S. An Integrative Approach to the Relationship in Counseling and Psychotherapy. The Counseling Psychologist, 1985;13(2):251-259). 

In un approccio integrato alla terapia, risulta essere dimostrato un miglioramento significativo nel benessere psicologico dei pazienti, con effetti positivi su sintomi ansiosi, dell’umore e nella qualità della vita (Vos, J., Craig, M., & Cooper, M. Existential Therapies: A Meta-Analysis of Their Effects on Psychological Outcomes. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 83(1), 115–128.​1).
La supervisione nell’ottica di un approccio integrato appare enfatizzare l’uso di approcci diversi, promuovendo una comprensione multilivello dei casi clinici e una maggiore adattabilità nella pratica terapeutica (Scaturo, D.J. Supervising Integrative Psychotherapy in the 21st Century: Pressing Needs, Impressing Possibilities. Journal of Contemporary Psychotherapy, 42(3), 183–192). 

Nella terapia di coppia, attraverso un modello integrato, si è in grado di riscontrare un vantaggio iniziale rispetto a terapie non integrate, con risultati migliori subito dopo il trattamento e nei primi anni successivi. Tuttavia, a un follow-up di cinque anni, appare che le differenze di efficacia si annullino, mostrando risultati simili (Perissutti, C., Barraca, J. (2013). Terapia Integral de Pareja vs. Terapia Conductual de Pareja: una revisión teórica de su eficacia diferencial. Colegio Oficial de Psicólogos de Madrid.).

  • per fattori comuni 

L’approccio basato sui fattori comuni suggerisce che l’efficacia della terapia derivi principalmente da elementi condivisi tra tutti i modelli, come l’alleanza terapeutica, le aspettative positive del paziente, un contesto strutturato di guarigione e l’empatia del terapeuta. Questi fattori risultano agire come potenti catalizzatori del cambiamento, creando un ambiente terapeutico sicuro e collaborativo che facilita la crescita psicologica e il superamento delle difficoltà. (Rosenzweig, S. (1936). Some implicit common factors in diverse methods of psychotherapy. American Journal of Orthopsychiatry, 6(3), 412–415). 

L’approccio basato sui fattori aspecifici evidenzia che gli elementi trasversali a tutte le terapie, come la fiducia nel terapeuta, un ambiente accogliente e la condivisione di obiettivi chiari, risultano avere un ruolo chiave nei risultati terapeutici. L’efficacia non risiederebbe tanto nelle tecniche specifiche dei singoli approcci, quanto nella qualità della relazione terapeutica e nella capacità di creare un contesto favorevole al cambiamento. (Duncan, B. L. (2002). The Legacy of Saul Rosenzweig: The Profundity of the Dodo Bird. Journal of Psychotherapy Integration). 

Sembra essere dimostrato che i fattori precedentemente citati, agiscano creando un ambiente sicuro e collaborativo nello spazio con il proprio psicologo, promuovendo la fiducia nel processo terapeutico e facilitando il cambiamento attraverso una relazione autentica e supportiva (Cuijpers, P., Reijnders, M., & Huibers, M. J. H. (2019). The Role of Common Factors in Psychotherapy Outcomes. Annual Review of Clinical Psychology, 15, 207–231.). 

 

  • da eclettismo tecnico 

Sembra che l’eclettismo tecnico sia efficace quando l’integrazione delle tecniche terapeutiche avviene mantenendo un forte focus sui fattori comuni. Questa combinazione risulta agire come un catalizzatore del cambiamento, creando un contesto terapeutico dinamico e adattabile alle esigenze individuali dei pazienti, massimizzando così l’efficacia dell’intervento (Garfield, S. L. (1994). Eclecticism and integration in psychotherapy: Developments and issues. Clinical Psychology: Science and Practice, 1(2), 123–137.) 

Un approccio integrato, pensato per la terapia di coppia, si basa sull’idea che nessun singolo modello sia sufficiente per affrontare tutte le complessità delle dinamiche relazionali. L’integrazione di più approcci risulta offrire strumenti flessibili per adattarsi alle esigenze uniche di ogni coppia, promuovendo una maggiore soddisfazione e stabilità nei risultati ottenuti. (Snyder, D. K., & Mitchell, A. E. (2012). Integrative Approaches to Couple Therapy: Implications for Clinical Practice and Research. In J. C. Norcross, G. R. VandenBos, & D. K. Freedheim (Eds.), History of Psychotherapy: Continuity and Change (2nd ed., pp. 457-472). American Psychological Association. ). 

Un approccio integrato, basato sull’eclettismo tecnico, appare rappresentare un quadro pratico per prendersi cura della salute mentale nei bambini. L’integrazione di interventi focalizzati su attaccamento, autoregolazione e competenza, risulta permettere di riconoscere l’importanza delle relazioni sicure, delle capacità di autoregolazione emotiva e dello sviluppo delle competenze per favorire il benessere psicologico a lungo termine (Fraser, J., Perry, B., Cameron, B., & Milne, L. (2011). Attachment, Self-Regulation, and Competency: A Comprehensive Framework for Child and Youth Mental Health). 

 

 

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