Fissa un appuntamento

L'Aquila colloqui in presenza e on line tramite Skype. Possibilità di colloqui a seduta singola.

Chiamami:
+39 328 28 38 399

Scrivimi una email:
didonato.francesca@live.it

6 giorni ago · · 0 comments

Vita. Francesca Di Donato

La vita di per sé non è né bella né brutta.
È un’opportunità che evolve attraverso esperienze, incontri, scelte, sfide, banchi di prova ed errori, prove e obiettivi portati a segno.
Puoi sprecarla aderendo a copioni perdenti o sfruttarla al meglio possibile, valorizzandone il potenziale.
La vita è quell’occasione che ti è stata data senza aver fatto nulla per averla, ma sta a te, oggi, scegliere come viverla.
________________________
Francesca Di Donato – psicologa
Scuola di Psicologia lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi

6 giorni ago · · 0 comments

Come ti immagini da qui a 5 anni. Francesca Di Donato

Chiedere a qualcuno come si immagina da qui a 5-10 anni, senza verificare cosa sa del Sé di oggi, ritengo non abbia alcun senso, se non supportare inconsapevolmente una falsa costruzione di una progettualità pensata, piuttosto che sentita.
________________________
Francesca Di Donato – Psicologa
Scuola di Psicologia lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi

6 giorni ago · · 0 comments

No alla colpa, sì alla responsabilità. Francesca Di Donato

Il senso di colpa non restituisce nulla all’altro; nasce e ed eventualmente muore entro la persona che lo prova.
La persona che si ferma al senso di colpa, inoltre, difficilmente gode di passaggi evolutivi e maturativi significativi per la propria crescita personale.

L’assunzione di responsabilità, invece, restituisce all’altro una validazione per quanto accaduto e, per la persona che la esercita, ha il sapore del sano potere con se stessi, nutrito di affermazione di sé, con ovvi risvolti accrescitivi della propria interiorità.
_________________________
Francesca Di Donato – psicologa
Scuola di Psicologia lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi

6 giorni ago · · 0 comments

Donna, madre e cristiana. Francesca Di Donato

Spaventati e spaventanti. Seminano il terrore in nome del sentore di un pericolo esterno costante.
Sollecitano con la stessa sottovalutata costanza di una goccia che diventa capace di bucare una roccia nel tempo.
È così che il sistema di allarme del sollecitato si attiva e si accresce in nome di un pericolo interiorizzato per il solo fatto di essere stato immaginato.
Come in famiglia, così nella politica.
Occhio alle “madri cristiane” che lo siano letteralmente o metaforicamente, perché sono cresciute nelle acque persecutorie della colpa, dell’espiazione dei peccati, della penitenza così detta per non chiamarla punizione, del sacrificio, della flagellazione, delle piaghe e dell’inferno e della dannazione.
Ricordatevi che l’angelo che ha osato ribellarsi a Dio è diventata la personificazione del male, al pari del figlio che osa provare a diventare se stesso senza l’autorizzazione del genitore.
Le “madri cristiane” crescono ma non evolvono e da perseguitate diventano persecutrici, e vi diranno che lo fanno per il vostro bene.
_____________________
Francesca Di Donato psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – formazione e supervisione

4 settimane ago · · 0 comments

Siamo tutti neuro-divergenti. Francesca Di Donato

Noto un’ondata di polemiche a tutela delle neurodivergenze -diagnosticamente intese- contro alcune parole di Galimberti. Non ho ascoltato Galimberti, ma ho ascoltato le polemiche e su quelle ho qualcosa da ri-dire.
Il processo di attribuire etichette risponde all’umano bisogno di categorizzare la realtà, apparentemente per semplificarsela.
Ma con buona pace della capacità evolutiva di cui siamo dotati possiamo anche tentare di andare oltre ogni volta che è possibile.

Ormai è perfino in voga farsi ipotesi di diagnosi di neurodivergenza, così come noto toni compiaciuti nelle parole di alcuni quando possono dire al mondo social di averne ricevuta una.
Ognuno dovrebbe provare a contattare a cosa risponde la personale necessità di avere una diagnosi, perché scommetto sullo stupore quando si scoprirà cosa trascina davvero con sé, al di là delle motivazioni di superficie a cui si ha di solito accesso.

Vi soddisfa sul serio la narrazione dominante per cui si ritiene davvero esista un cervello che funziona in modo tipico e che a esso si contrapponga quello che viene definito neurodivergente?

Francamente ritengo siamo tutti fottutamente neurodivergenti e divergiamo gli uni dagli altri senza sconti. Anche perché tutto è interconnesso a livello di sottosistemi annessi al funzionamento umano e ciascuno ha una risultante specifica e soggettiva a queste connessioni. Così come ognuno ha una risposta soggettiva agli stimoli, interni ed esterni, incluso a quelli legati all’apprendimento.
Ogni singolo essere umano presenta un sistema di funzionamento unico e ciascuno sviluppa continuamente nel corso della vita strategie, compensazioni e adattamenti continui, con modalità non sovrapponibili al alcuno.

Vi siete mai chiesti perche questa necessità di dare un nome a questi tipo di funzionamento è così tanto alimentato entro i contesti formativi?
Ve lo dico io.

Perché sono sistemi orientati al risultato, a quel voto che ingenuamente ritenete davvero parli della vostra preparazione e del vostro valore accademico al punto da sbandierarlo ai quattro venti ogni volta che risponde all’immagine che ci tenete a rimandare all’esterno o da vergognarvene se non concilia con essa.
Perché sono sistemi formativi rigidi, preconfezionati e con le priorità sballate.

Perché molti sono insegnati e pochi sono maestri.
Perché la maggior parte degli insegnanti, ciascuno nella propria neuro divergenza, si aspetta che siano gli allievi a dover aderire e adattarsi allo stile di insegnamento di chi lo esercita e non il contrario.
Perché è più facile pensare che sia l’altro ad avere un problema, piuttosto che mettere in discussione le proprie abilità o il proprio schema di insegnamento, quando qualcuno resta fuori dai giochi.

Perché alla metà dei genitori interessa che il figlio esca con un buon voto, se non ottimo; e all’altra metà avendo perso le speranze sui voti, spera che almeno finisca il percorso.
Quindi non importa se sei infelice o se non sai muovere i passi nel mondo, basta che prendi bei voti o che, alle brutte, ti fai promuovere.
Le priorità sono priorità, d’altronde!

Perché i figli si fanno dapprima agganciare dalle aspettative di genitori e insegnanti, per adesione o contrapposizione, e poi -pure quanto potrebbero iniziare a svincolarsi- ci finiscono con tutte le scarpe a credere che la priorità della vita sono studio e voti e che il loro valore dipende da questo.
Per molti la vita da allievo diventa perfino un rifugio per evitare di osare davvero.
E dopo aver aderito a tutto questo magari diventano loro stessi insegnati e/o genitori e il ciclo si ripete a oltranza.

Tutto questo trasforma l’apprendimento in un atto passivo e non partecipativo: un terreno più che fertile per determinare chi diverge e chi è tipico.
Tranne poi scoprire, appunto, che divergiamo tutti.

Così, tra le mura scolastiche molti si raccontano la neurodivergenza come uno svantaggio, talvolta anche con una punta di vittimismo, perché, attraverso tutte le sue derive, incide sulla prestazione e sull’immagine di sé in funzione della prestazione.
Sui social si trasforma in un motivo di vanto, perché si cede al fascino di appartenere a una minoranza, come tentativo disperato di emergere dal mucchio. Insomma, il diverso che fa figo.

Rappresentarsi la realtà, categorizzandola, è più facile che coglierne la complessità e ad aderire ad essa, per questo vi fanno credere -e ci caschi- che quella roba sia necessaria.
A scuola per cavartela e nella vita per emergere.

E la naturale unicità di ciascuno, intanto, ce la perdiamo.
____________________________
Francesca Di Donato psicologa

3 mesi ago · · 0 comments

23. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: TRAINING RILASSANTI. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

L’articolo esamina l’efficacia del training rilassante nel trattamento dell’ansia, concludendo che queste tecniche hanno un impatto positivo e significativo. In particolare, meditazione e rilassamento applicato sono risultati i più efficaci. L’efficacia era maggiore nei pazienti con disturbi psicologici rispetto a quelli con malattie fisiche. Inoltre, il trattamento è più efficace quando la pratica è regolare e combinata con esercizi a casa (Manzoni, G. M., Pagnini, F., Castelnuovo, G., & Molinari, E. (2008). Relaxation training for anxiety: A ten-years systematic review with meta-analysis. BMC Psychiatry, 8, 41. https://doi.org/10.1186/1471-244X-8-41) 

Il training di rilassamento, inclusi metodi come meditazione e rilassamento applicato, è efficace nella riduzione dell’ansia, con un effetto medio-alto. L’efficacia è maggiore con trattamenti più lunghi e la pratica a casa. La meditazione ha mostrato risultati superiori rispetto ad altre tecniche, e i giovani tendono a beneficiare maggiormente del trattamento rispetto agli anziani (Manzoni, G. M., Pagnini, F., Castelnuovo, G., & Molinari, E. (2008). Relaxation training for anxiety: a ten-year systematic review with meta-analysis. BMC Psychiatry, 8, 41. https://doi.org/10.1186/1471-244X-8-41) 

L’articolo esamina l’efficacia del training rilassante nel migliorare la qualità della vita e ridurre l’ansia nei pazienti con sintomatologie fisiche quali asma. I risultati mostrano che il metodo Papworth, che include tecniche di respirazione e rilassamento, ha portato a una significativa riduzione dell’ansia e a un miglioramento del benessere generale. Guitti Pourdowlat, G., Hejrati, R., & Lookzadeh, S. (2019). The effectiveness of relaxation training in the quality of life and anxiety of patients with asthma. Advances in Respiratory Medicine, 87(3), 146-151. https://doi.org/10.5603/ARM.2019.0024) 

Il training di rilassamento combinato con meditazione e immagini ha ridotto significativamente lo stress lavorativo e migliorato la salute psicofisiologica negli infermieri cinesi di Taiwan. I miglioramenti sono stati evidenti già dopo una settimana di pratica per la salute psicofisiologica, mentre lo stress lavorativo è diminuito in modo significativo solo dopo quattro settimane. Il trattamento ha avuto un effetto duraturo, con una riduzione continua dello stress nel gruppo sperimentale.  (Tsai, S.-L., & Crockett, M. S. (1993). Effects of relaxation training, combining imagery, and meditation on the stress level of Chinese nurses working in modern hospitals in Taiwan. Issues in Mental Health Nursing, 14(1), 51-66. https://doi.org/10.3109/01612849309006890) 

Il documento esamina l’efficacia della tecnica di rilassamento muscolare progressivo nel ridurre lo stress tra gli studenti di infermieristica del primo anno. I risultati indicano che, dopo aver praticato questa tecnica, gli studenti hanno riportato una significativa diminuzione del livello di stress, confermando così l’efficacia del rilassamento muscolare nel favorire il benessere psicologico. (Jyothimol PV, Lobo SM. Effectiveness of relaxation technique in reducing stress among nursing students. International Journal of Nursing and Health Research, 2020; 2(1):54-56.) 

L’articolo esamina gli effetti delle tecniche di rilassamento durante la gravidanza, concentrandosi sugli impatti sulla salute materna, sullo sviluppo fetale e sui risultati neonatali. Le tecniche come il rilassamento muscolare progressivo, lo yoga, la meditazione guidata e la massoterapia sono state correlate con miglioramenti nei parametri psicologici e fisiologici della madre, come la riduzione dello stress e dei livelli di ansia, così come a esiti migliori, tra cui minori complicazioni ostetriche e neonatali. Inoltre, sono stati riscontrati effetti positivi sul battito cardiaco fetale e sul comportamento neonatale, suggerendo che il rilassamento possa influenzare positivamente la gravidanza e lo sviluppo del feto​ (Fink, N. S., Urech, C., Cavelti, M., & Alder, J. (2012). Relaxation During Pregnancy: What Are the Benefits for Mother, Fetus, and the Newborn? A Systematic Review of the Literature. Journal of Perinatal & Neonatal Nursing, 26(4), 296-306. https://doi.org/10.1097/JPN.0b013e31823f565b​:contentReference[oaicite:0]{index=0}). 

Lo studio condotto da Hamdani et al. (2022) ha esaminato l’efficacia delle tecniche di rilassamento come interventi psicologici per ridurre i sintomi di ansia, disturbo emotivo e depressione negli adolescenti. L’intervento dal vivo ha mostrato risultati più significativi rispetto alle modalità online. La qualità degli studi era però bassa, soprattutto per quanto riguarda la depressione ( Hamdani, S. U., Zafar, S. W., Suleman, N., Baneen, U., Waqas, A., & Rahman, A. (2022). Effectiveness of relaxation techniques ‘as an active ingredient of psychological interventions’ to reduce distress, anxiety, and depression in adolescents: A systematic review and meta-analysis. International Journal of Mental Health Systems, 16, 31. https://doi.org/10.1186/s13033-022-00541-y.) 

 

3 mesi ago · · 0 comments

22. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: TECNICHE IMMAGINATIVE. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

La visualizzazione guidata implica l’uso di immagini mentali per facilitare cambiamenti terapeutici nelle emozioni, comportamenti e reazioni fisiche di un paziente. È ampiamente utilizzata in contesti clinici per la gestione del dolore, la riduzione dell’ansia e il miglioramento del benessere generale, specialmente nei pazienti sottoposti a interventi chirurgici o con condizioni croniche. La tecnica si basa sull’idea che i processi mentali possano influenzare le funzioni corporee e la sua efficacia è supportata da una vasta ricerca. La visualizzazione guidata può coinvolgere diverse modalità sensoriali (ad esempio visiva, uditiva) ed è spesso utilizzata insieme a tecniche di rilassamento. 

Questo articolo esamina l’uso della visualizzazione guidata come strumento psicoterapeutico nella psicologia della salute, in particolare negli interventi mente-corpo. L’articolo discute anche studi che ne dimostrano l’efficacia in vari ambiti, tra cui l’oncologia e la gestione del dolore. (Özü, Ö. (2011). Guided imagery as a psychotherapeutic mind-body intervention in health psychology: A brief review of efficacy research. Europe’s Journal of Psychology, 6(4), 227-237.) 

Uno studio ha valutato l’efficacia della Tecnica dell’Immaginazione Attiva (AIT) nel trattamento del bruxismo, mostrando risultati promettenti che potrebbero portare a una cura di questa condizione, che è senza precedenti (Lyra, S. R., Zaura-Bremm, T., & Boleta-Ceranto, D. C. F. (2013). The Active Imagination Technique for Bruxism Treatment. International Journal of Medical, Health, Biomedical, Bioengineering and Pharmaceutical Engineering, 7(4), 178-182.). 

Qui si sottolinea l’efficacia dell’immaginazione attiva per affrontare il trauma infantile. Sembra che la tecnica favorisca il ripristino con la connessione al bambino interiore del cliente, facilitando un contatto sicuro con il trauma e il suo superamento attraverso il processo di esplorazione e integrazione del subconscio. (Kelly, C. (2024). Healing the Inner Child: Active Imagination and Childhood Trauma. Master’s thesis, Pacifica Graduate Institute). 

L’articolo analizza l’efficacia dell’immaginazione per migliorare il benessere degli atleti in psicologia dello sport. I risultati mostrano che due atlete hanno avuto un leggero miglioramento, anche se i dati statistici non hanno mostrato cambiamenti significativi. Tuttavia, tutte le atlete hanno dichiarato che l’intervento ha avuto un effetto positivo sul loro benessere (Kouali, D., Hall, C., & Deck, S. (2020). Examining the effectiveness of an imagery intervention in enhancing athletes’ eudaimonic well-being. Journal of Imagery Research in Sport and Physical Activity, 15(1), 20200003. https://doi.org/10.1515/jirspa-2020-0003). 

3 mesi ago · · 0 comments

21. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: STORYTELLING. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

Questo paragrafo esplora i benefici psicologici dello storytelling, evidenziando il potere del racconto nel trasmettere concetti complessi, favorire l’empatia e sviluppare connessioni cognitive ed emotive. Esistono due tipi di storytelling: orale e digitale. Lo storytelling orale in psicologia è basato sull’interazione diretta, con empatia immediata e adattabilità in tempo reale, mentre lo storytelling digitale utilizza piattaforme multimediali per raggiungere un pubblico più ampio, con contenuti persistenti ma meno personalizzabili. Entrambi sono complementari: l’orale facilita connessioni intime nei colloqui individuali, mentre il digitale amplia la diffusione di messaggi psicoeducativi. 

Questo studio sottolinea il potenziale della narrazione in vari ambiti, tra cui la salute mentale, l’educazione e lo sviluppo professionale, suggerendo che possa migliorare l’apprendimento, le capacità di lettura e la crescita dell’intelligenza sociale ed emotiva. Inoltre, si evidenzia come il raccontare storie attivi diverse aree del cervello, migliorando la memorizzazione delle informazioni e le risposte emotive positive (Gupta, R., & Jha, M. (2022). The psychological power of storytelling. International Journal of Indian Psychology, 10(3), 606-614. https://doi.org/10.25215/1003.061). 

In questa ricerca si è esaminato l’effetto della narrazione sull’ottimismo delle studentesse di età compresa tra 8 e 11 anni, nel distretto educativo di Isfahan. La narrazione è emersa come un efficace strumento per migliorare l’ottimismo e la motivazione delle giovani studentesse, suggerendo potenziali benefici anche in contesti educativi più ampi (Shafieyan, S., Soleymani, M. R., Samouei, R., & Afshar, M. (2017). Effect of storytelling on hopefulness in girl students. Journal of Education and Health Promotion, 6, 101. https://doi.org/10.4103/jehp.jehp_59_16). 

Questa metanalisi esamina l’effetto delle narrazioni nel promuovere la resilienza nei bambini, analizzando 11 studi pubblicati tra il 2012 e il 2022. I risultati suggeriscono un miglioramento della resilienza psicologica, riducendo ansia, depressione e problemi comportamentali, e sembra che vengano favoriti anche il controllo emotivo e la risoluzione dei conflitti. Diverse modalità di narrazione, come racconti culturali e storie basate sulla psicologia positiva, hanno dimostrato di rafforzare fattori protettivi e di promuovere una visione positiva della vita, portando a miglioramenti duraturi nel benessere psicologico dei bambini (Ramamurthy, C., Zuo, P., Armstrong, G., & Andriessen, K. (2023). The impact of storytelling on building resilience in children: A systematic review. Journal of Psychiatric and Mental Health Nursing, 31, 525–542. https://doi.org/10.1111/jpm.13008). 

Questo studio esplora come le persone che hanno subito una lesione del volto, a seguito di un incidente traumatico o malattia, possano ricostruire psicologicamente la propria identità usando la narrazione. Attraverso interviste semi-strutturate a sette individui, sono emersi tre generi narrativi: “l’emarginato”, “il prigioniero impotente” e “il sopravvissuto ferito”. I partecipanti che si sono identificati con “l’emarginato” descrivono un’esperienza di isolamento sociale e stigmatizzazione, mentre coloro che si sono riconosciuti come “sopravvissuti feriti” mostrano segni di crescita personale e accettazione. Il racconto diventa quindi uno strumento per rielaborare il dolore emotivo e dare un nuovo significato alla propria vita, con implicazioni pratiche per la psicologia del counseling (Samsami, P. (2015). The use of storytelling to make sense of painful life events: Implications for clinical practice in counselling psychology (Unpublished Doctoral thesis). City University London. Retrieved from https://openaccess.city.ac.uk/id/eprint/14563/). 

Questo studio esplora l’impatto della narrazione digitale sulla self-efficacy e sul pensiero critico negli studenti di seconda elementare. L’intervento ha coinvolto un gruppo sperimentale che ha partecipato a una narrazione digitale, mentre un gruppo di controllo ha utilizzato il metodo tradizionale. Lo studio suggerisce che la narrazione digitale possa essere uno strumento educativo efficace, coinvolgente ed economico per favorire un apprendimento più profondo (Yazdani, Z., Maghami, H., Asadi, F., & Rajabian Dehzire, M. (2022). The effectiveness of digital storytelling on self-efficacy and critical thinking of secondary elementary students. Journal of Research in Teaching, 10(3), 341-371. https://doi.org/10.1041/xyz) 

 

3 mesi ago · · 0 comments

20. Studi sull’efficacia di vari approcci e tecniche psicologiche in diversi ambiti applicativi: SCRITTURA ESPRESSIVA. Giuseppe Cinieri e Simona Delli Santi

Una metanalisi esplora l’efficacia dell’intervento di scrittura espressiva (EW) tra gli adolescenti, valutando il suo impatto su diversi aspetti del benessere psicologico, come il comportamento, l’adattamento sociale, il rendimento scolastico e la salute fisica. I risultati complessivi mostrano effetti positivi, seppur di piccola entità, con miglioramenti significativi soprattutto nel comportamento, nell’adattamento sociale e nella partecipazione scolastica. Gli effetti sono stati maggiori per gli adolescenti con problemi emotivi rispetto a quelli senza. L’intensità dell’intervento, in particolare il numero di sessioni di scrittura e l’intervallo tra le sessioni, ha influenzato positivamente la riduzione dei sintomi somatici. Tuttavia, gli effetti variano in base alle caratteristiche dei partecipanti e al design dell’intervento, suggerendo che per ottimizzare i benefici della scrittura espressiva, è necessario adattare le istruzioni e la durata dell’intervento. (Travagin, G., Margola, D., & Revenson, T. A. (2015). How effective are expressive writing interventions for adolescents? A meta-analytic review. Clinical Psychology Review, 36, 42-55. https://doi.org/10.1016/j.cpr.2015.01.003) 

L’articolo esamina l’efficacia della terapia di scrittura espressiva nel migliorare l’autoefficacia e il benessere soggettivo degli studenti di una scuola superiore, mostrandone l’impatto positivo su entrambe le variabili. (Mianti, R., Hasanuddin, Sari Dewi, S. (2024). The effect of expressive writing therapy on self-efficacy and subjective well-being in students. Journal La Sociale, 5(2), 309-317. https://doi.org/10.37899/journal-la-sociale.v5i2.1068). 

Lo studio esplora un programma innovativo di scrittura espressiva chiamato Transform Your Life: Write to Heal, progettato per migliorare la resilienza nelle persone con una storia recente di trauma. Somministrato in un contesto clinico, i risultati hanno mostrato miglioramenti significativi nei punteggi di resilienza, stress percepito, sintomi depressivi e rumine. Il programma ha mostrato di essere efficace nel migliorare il benessere psicologico e può essere utilizzato come strategia di trattamento non farmacologico per i traumi recenti (Glass, O., Dreusicke, M., Evans, J., Bechard, E., & Wolever, R. Q. (2019). Expressive writing to improve resilience to trauma: A clinical feasibility trial. Complementary Therapies in Clinical Practice, 34, 240–246. https://doi.org/10.1016/j.ctcp.2018.12.005). 

Lo studio ha esaminato gli effetti della scrittura espressiva strutturata sulla qualità della vita (QoL) e sull’autoefficacia nella cura di sé di pazienti con cancro al seno in chemioterapia. Dopo aver partecipato a un intervento di scrittura, il gruppo di intervento ha mostrato un miglioramento temporaneo della QoL a due settimane, ma non sono stati osservati miglioramenti duraturi o significativi nell’autoefficacia nella cura di sé. I risultati suggeriscono che la scrittura espressiva può essere utile per ridurre lo stress e migliorare la QoL a breve termine, soprattutto in assenza di supporto emotivo (Wang, R., Li, L., Xu, J., Ding, Z.-T., Qiao, J., Redding, S. R., Xianyu, Y.-Y., & Ouyang, Y.-Q. (2022). Effects of structured expressive writing on quality of life and perceived self-care self-efficacy of breast cancer patients undergoing chemotherapy in central China: A randomized controlled trial. Healthcare, 10(9), 1762. https://doi.org/10.3390/healthcare10091762). 

L’articolo analizza l’efficacia della terapia della scrittura espressiva (EWT) nel diminuire i livelli di stress in donne giovani vittime di violenza sessuale durante le relazioni amorose a Bandung, Indonesia. I risultati mostrano una riduzione significativa dello stress, in particolare a livello fisiologico e comportamentale, suggerendo che l’EWT sia un intervento utile nel migliorare il benessere psicologico e fisico delle donne colpite (Permana, K. V., Wahyudi, H., & Sumaryanti, I. U. (2024). The Effectiveness of Expressive Writing Therapy in Reducing Stress Levels in Young Adult Women Victims of Sexual Violence in Dating Relationships (Dating Violence) in Bandung City. Journal Eduvest, 4(7), 6330-6344). 

error: Content is protected !!