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13.Tanti modi di essere genitore. Paola Pellegrino

8 mesi ago · · 0 comments

13.Tanti modi di essere genitore. Paola Pellegrino

Genitori dalla nascita: dal giorno zero all’adolescenza.
Psicoeducazione e supporto alla genitorialità.


Nuova Rubrica a cura di Anderlini Sara, Pellegrino Paola, Virgilio Noemi, per Scuola di Psicologia di Francesca Di Donato.
Per seguirle sui canali social vai qui 1.Rubrica “Genitori dalla nascita: dal giorno zero all’adolescenza.” Psicoeducazione e supporto alla genitorialità – Scuola di Psicologia

 Tanti modi di essere genitore di Paola Pellegrino

Uno degli aspetti più complessi della genitorialità riguarda la necessità di sviluppare e saper ridefinire la duplice capacità di fornire ai figli affetto e contenimento da un lato e una guida stabile, adulta e concreta dall’altro, nella conoscenza della realtà esterna e delle regole anche sociali con cui è necessario che imparino a relazionarsi.

Si tratta di un equilibrio sottile che implica la necessità di dare loro spazio e fiducia, possibilità di esprimersi ed esperire la vita liberamente, dando però loro anche la possibilità di confrontarsi con la dimensione del “limite” per accedere poi allo sviluppo delle competenze personali nonchè di autoregolazione emotiva fondamentale in tutta l’esistenza.

Questa abilità non è data una volta per tutte ma ha bisogno di essere modulata nel tempo in maniera flessibile e adeguata alle esigenze sempre diverse dei figli, sulla base dei loro bisogni e anche della loro specifica età o fase di vita.

Ogni coppia genitoriale darà origine al suo specifico stile genitoriale, condizionato dalle precedenti esperienze da figlio per ognuno, dalla sua specifica situazione di vita e crescita personale, dalle diverse situazioni che possono caratterizzare ogni momento della relazione.

In generale però diverse ricerche nel tempo si sono dedicate allo studio e alla definizione degli stili educativi genitoriali che possono delinearsi come modalità tipiche e prevalenti di risposta alle richieste di accudimento e crescita dei bambini.

Possiamo distinguere tra 4 stili genitoriali tenendo presente però che generalmente non viene utilizzato costantemente e in maniera rigida uno stile unico, bensì si ricorre ad una combinazione di modalità e sfumature diverse tra i diversi stili sebbene poi uno stile possa essere identificato come quello prevalente.

Essi possono essere:

  • GENITORIALITÀ AUTORITARIA (“fai come dico io o sono guai”): è uno stile caratterizzato da restrizioni e spesso ricorrendo anche alle punizioni, considera l’obbedienza dei figlio uno dei valori più importanti da conservare. I limiti sono fermi e orientati spesso al controllo, la loro definizione non prevede scambio tra le parti: il bambino si ritrova così a rispettare i limiti imposti perché mosso dalla paura di essere punito ma non ne interiorizza l’utilità.
  • GENITORIALITÀ AUTOREVOLE (“Sai che sarebbe stato meglio non farlo, vediamo come fare per trovare una soluzione insieme”) : è caratterizzato da un atteggiamento flessibile e orientato a promuovere la libera espressione e l’autonomia del bambino fornendo supporto e risposte adeguate ai suoi bisogni e al contempo limiti chiari senza esercitare controllo coercitivo sul suo comportamento. Vi è grande attenzione agli stati emotivi del bambino e alla relazione che generalmente è caratterizzata da ricchi scambi verbali, nutrimento affettivo e ascolto reciproco.
  • GENITORIALITÀ INDULGENTE o PERMISSIVA: è caratterizzato solitamente da un atteggiamento non punitivo, che sfocia spesso però nell’accettazione di ogni richiesta a discapito dell’importanza di permettere al bambino di poter vivere l’esperienza del limite e un modello di guida sicuro a cui poter far riferimento nonché della conseguente capacità di autoregolazione e contenimento.
  • GENITORIALITÀ NEGLIGENTE (o TRASCURANTE): in questo stile il genitore non assicura presenza e attenzione nella relazione col bambino e spesso si occupa solo della soddisfazione dei suoi bisogni primari. Può esserci scarsa reattività e indifferenza nei confronti dei bisogno del figlio, non riuscendo quindi a garantire sicurezza e accettazione.

 

Conoscere e poter essere consapevoli dello stile con cui abitualmente viviamo ed esercitiamo il nostro ruolo genitoriale può essere utile per poter eventualmente scegliere di uscire da alcuni modelli che possono non essere funzionali alla costruzione di una buona relazione e nella definizione dei propri obiettivi e valori, potendo rifletterci con consapevolezza.


Simbolismo dell’illustrazione a cura di Francesca Di Donato, psicologa.
Illustrazione di Mirella Farchica, illustratrice.

Il nido è la base sicura da cui tutto ha inizio, quel luogo dove sapere di poter tornare ogni volta che si ha voglia o bisogno di accoglienza, calore, contenimento, appartenenza. L’uovo schiuso è il giorno zero, momento esatto in cui ci si apre al mondo con la nascita.
L’uccello che spicca il volo è la persona che attraversa quella fase fondamentale di sperimentazione verso se stessa e verso l’ambiente esterno e che muove i primi tentativi di volo in direzione di ciò che nel tempo sceglierà di essere e verso il mondo che sceglierà di vivere. Le farfalle, simbolo di trasformazione, hanno anche lo scopo di sottolineare quando una buona crescita favorisce anche una sana integrazione con ciò che è diverso da sé.
La loro presenza sottolinea inoltre il diritto di un figlio di essere tutt’altro (un uccello) dai genitori (farfalle) che lo hanno messo al mondo.
Le foglioline intorno al nido indicano qual qualcosa che può crescere solo in presenza di sole e acqua come nutrimento, letto in chiave archetipica della buona integrazione tra maschile e femminile psichico necessario in ciascuno di noi.

 

Categories: Rubrica a cura di...

Francesca Di Donato - Psicologa

Francesca Di Donato - Psicologa

Psicologia clinica, dinamica e della salute - percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online

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