fbpx

Fissa un appuntamento

L'Aquila colloqui in presenza e on line tramite Skype. Possibilità di colloqui a seduta singola.

Chiamami:
+39 328 28 38 399

Scrivimi una email:
didonato.francesca@live.it

Il perdono che devi a te stessa. Tratto da una storia vera. . Francesca Di Donato

4 anni ago · · 0 comments

Il perdono che devi a te stessa. Tratto da una storia vera. . Francesca Di Donato

E poi c’è quel perdono che devi dare a te stessa.

Era il 2017, credo. Andai a Pescara con Patryk.
La sera, alla stazione, saliamo sul bus per tornare a L’Aquila. Salgono un po’ di persone e sale il controllore.
C’è un uomo, un pochino trasandato, quel tipo di signore sulla quarantina portati maluccio e che definirei particolare. Era seduto un sedile dietro di me, lato opposto. Il controllore passa e lui non ha il biglietto, perché si è ritrovato a spendere tutto in farmaci. Fa vedere la busta: i farmaci c’erano.
Dice però che ha avvertito il fratello che sarà alla fermata e pagherà il viaggio. Il controllore non si fida, lui lo supplica di credergli. Il controllore rincara la dose. Provavo disagio per quest’uomo, tanto che sia io, sia una signora ci proponiamo di saldare il biglietto. Ma il controllore si avvicina e mi dice qualcosa per farmi intendere che è uno che ci marcia. Ok, allora mi fermo. Gli credo. La signora gli crede.
Solo che quest’uomo continua a supplicare di credergli e il controllore va a prendere il blocchetto per la multa. Sento il tipo chiamare il fratello e fargli presente la situazione. A me sembra convincente, solo che resto senza fare nulla, come se le parole del controllore avessero fatto presa e si muovessero, quindi, dentro di me due spinte uguali e contrarie che mi fanno restare ferma: l’empatia verso questo signore da un lato, le parole convinte del controllore dall’altro.
La multa è fatta. L’autista spegne le luci e ci mettiamo in viaggio. L’uomo richiama il fratello e gli chiede se può pagare la multa. È in quel momento che scoppio in un pianto, a singhiozzi. Per fortuna c’era Patryk che in quel momento mi ha abbracciato. Durò molto.
Quell’uomo era stato sincero, la mia pancia mi aveva avvertito e io non mi sono fidata né di me, né di lui.
Avevo permesso a qualcuno di convincermi stessi facendo la cosa sbagliata. Da lì dolore, senso di colpa verso quell’uomo, rabbia verso il controllore e la sua menzogna di farmi credere che conoscesse il tipo, la rabbia verso di me per non essermi ascoltata.
E a distanza di anni, quando ci penso fa ancora male e vorrei incontrare quel signore, che spero stia in salute, e chiedergli scusa.
Scusa per non essere intervenuta in modo fermo e deciso.
Scusa per aver consentito venisse umiliato in quel modo.
E ringraziarlo perché ho imparato con mano una lezione: la dignità di una persona è una cosa seria e non merita di essere sporcata dal sudicio denaro e dall’infimo pregiudizio.

__________________________________
Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online

 

Categories: Diario di bordo

Francesca Di Donato - Psicologa

Francesca Di Donato - Psicologa

Psicologia clinica, dinamica e della salute - percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online

error: Content is protected !!