4 anni ago · Francesca Di Donato - Psicologa · 0 comments
Attacco, fuga o congelamento in breve
Davanti a un pericolo si attivano in condizioni normali le risposte di attacco, fuga o congelamento(freezing).
Nel mondo animale il congelamento ha la funzione di simulare un’immobilità corporea tale da permettere di non farsi vedere da un predatore mentre l’animale stesso valuta quale strategia, di attacco o fuga, attuare.
Quando nessuna di queste due strategie appare possibile, lo svenimento come finta morte sembra essere l’unica risposta possibile: si tratta di un’immobilita tonica, da intendersi come risposta adattiva di tipo automatico volta alla, visto che i predatori puntano per lo più prede in movimento.
Nell’uomo il congelamento è una forma di difesa messa in atto in situazioni di pericolo.
Quindi, è ovviamente forte il legame con la paura/terrore.
In quella situazione, cervello e corpo smettono di comunicare, mente pericolo esterno e cervello restano connessi: questa dinamica afferisce ai traumi.
Quindi il primo sistema che si attiva è il parasimpatico ventrovagale per abbassare il livello di conflitto; se non va a buon fine si attiva il sistema simpatico e, quindi, attacco o fuga e quando anche una di queste due risposte non appare possibile, si attiva il parasimpatico dorsovagale, con la morte apparente e, proprio per mezzo dell’attivazione del sistema dorso-vagale, vi è un distacco dall’esperienza: le possibili manifestazioni dissociative su collocano qui.
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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
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