2 anni ago · Francesca Di Donato - Psicologa · 0 comments
Corretta informazione. Francesca Di Donato
Posto che spiegare alle persone cosa facciamo in questa modalità lo trovo personalmente di una banalità disarmante, ma se proprio lo si vuol fare, vediamo di individuare tutti gli errori presenti per farlo al meglio.
Anzi vi invito a contribuire perché qualcosa può sfuggirmi.
Spesso come giustificazione agli errori o alle omissioni mi è stato risposto che certe scelte sono state fatte in funzione del proprio di percorso o per necessità legate alla sintesi:
1) non puoi determinare la natura di una professione partendo dalla tua esperienza personale: se vuoi partire da quella parla di te e non parlare dello Psicologo;
2) se ciò che intendi trasmettere non si presta a una sintesi corretta allora non farla, visto che farla comporta andare a gravare negativamente sulla realtà dei fatti, oltre a non farci bella figura come professionista
Inoltre queste inesattezze comportano ricadute:
– sulla categoria che perde di credibilità
– sui colleghi che poi devono ritrovarsi a spiegare perché non rientrano nei quadri descrittivi errati o parziali diffusi dai più
– sull’utenza effettiva e potenziale, che a sentire mille mila versioni confuse, si ritrova con un pugno di sabbia in mano.
Veniamo al dunque.
Intanto precisiamo che queste differenziazioni valgono per l’Italia. All’estero molte cose cambiano.
Un primo errore è mettere a paragone due professioni (Psicologo e Counselor) con due specialità (psichiatra e psicoterapeuta).
PSICHIATRA
Non è una professione, ma una specialità. La professione è quella di Medico chirurgo e la specializzazione da 5 anni è stata ridotta a 4 anni.
Come mai non c’è il Medico-psicoterapeuta? Esiste anche quello. Così come c’è il Neuropsichiatra infantile.
Ragionandolo come medico è vero che non fa colloqui psicologici in senso stretto, ma dei colloqui clinici li fa eccome.
Inoltre lo psichiatra, diviene psicoterapeuta maturati 60 cfu in tale ambito e in quanto tale i colloqui diventano anche inevitabilmente psicologici, visto che questa qualifica consente loro di fare il nostro lavoro, cosa che hanno sempre fatto prima che venisse istituita la nostra professione, ma che con la nascita della legge 56/89 avrebbe determinato per loro abuso di professione.
“Somministra farmaci”: i farmaci li prescrive, semmai, e lo fa se lo ritiene necessario.*
La somministrazione di medicinali compete alla professione infermieristica.
Gli operatori socio sanitari, secondo il nuovo protocollo, prelevano i farmaci dagli scomparti e li passano agli ospiti, annotando in scheda giornaliera riepilogativa l’avvenuta assunzione di farmaci.
Poi esiste l’autosomministrazione.
COUNSELOR
è una professione: la legge 4/2013 considera il counselor una professione che ci piaccia o no.
Innanzitutto mi chiedo quale sia la necessità di inserirlo, oltre al fatto che, a furia di nominarla, può portare a normalizzare la presenza di tale figura.
Per me non ci sono problemi se lo fate, perché non ne percepisco la minaccia, ma è un controsenso visto che viene inserita allo scopo di screditarne la figura.
Che poi a questo punto andavano nominati anche i mental coach, gli psicoanalisti laici e chissà quante altre figure affini esistono, che ora non mi vengono in mente.
O tutti o nessuno.
“Non è quasi mai psicologo”: il punto è chiedersi perché uno Psicologo che per sua stessa natura può fare counseling, abbia necessità di definirsi anche counselor. Bah!
Se hai due codici ateco sulla tua partita IVA, allora potrai dire di svolgere le due professioni, quella di Counselor e quella di Psicologo.
Altrimenti:
esiste lo Psicologo che fa counseling
esiste il Dtp che fa counseling
STOP.
Siccome chiunque può definirsi counselor, non è detto essi abbiano frequentato un corso di formazione di 3 anni e potrebbero non averne frequentato alcuno.
Così come potrebbe aver frequentato perfino più anni di formazione di uno che ha studiato psicologia: dopotutto di corsi di formazione aperti anche a counselor, pluritematici, promossi spesso dagli stessi psicologi, ce ne sono a bizzeffe.
“Si occupa di problematiche presenti, rimanendo in superficie”.
I problemi si manifestano sempre nel presente, anche quando l’innesco è avvenuto nel passato e sarà sempre nel presente che lo gestirete, l’unico tempo che siamo capaci di vivere, a meno che non abbiate super poteri.
Che poi sulla superficie di che? Lo sapete che parlare di profondità è solo stare su uno dei possibili costrutti a cui attingere e che, in quanto tale, ha senso parlarne solo se ci si riconosce in qualche misura nella cornice teorica che lo esprime?
“Non può fare sostegno o terapia”: sorvolo sull’uso delle negative di questa immagine per non essere tediosa, tuttavia: il sostegno è esso stesso terapia, infatti in letteratura troviamo “terapia supportiva”, non ha alcun senso quella “o”; “terapia” inoltre non è sinonimo di “psicoterapia”, che è solo una delle terapie possibili, per quanto in troppi commettano questo errore.
Inoltre trovo ridicolo che ci sia il Counselor e non ci sia il DOTTORE IN TECNICHE PSICOLOGICHE.
“non somministra farmaci”: come sopra*.
PSICOLOGO
è una professione.
Non tutti gli psicologi sono laureati in psicologia.
Non tutti gli psicologi hanno una formazione universitaria 3+2 .
Non tutti gli psicologi hanno 1 anno di tirocinio post lauream.
Non tutti gli psicologi hanno fatto un tirocinio postlauream
Non tutti hanno conseguito un esame di Stato
Non tutti gli psicologi si occupano di clinica.
Inoltre, oltre la laurea, uno psicologo potrebbe avere Master di I e II livello e aver conseguito molte altre formazioni sia dopo l’abilitazione, sia prima, in parallelo all’università.
Gli atti tipici sono di più: diagnosi, prevenzione, sostegno, abilitazione-riabilitazione, sperimentazione, ricerca e didattica.
“non somministra farmaci”: come sopra*.
PSICOTERAPEUTA
Non è una professione, ma una specialità, formalizzata dall’art.3 della L.56/89 frutto di un compromesso con i medici affinché potessero fare il lavoro dello psicologo espresso nei suoi atti tipici, senza incorrere in abuso di professione.
La professione è quella di Medico chirurgo o Psicologo.
“Può essere psicologo o psichiatra.” NO. Può essere psicologo o medico.
Non tutti gli psicologi/medici-psicoterapeuti sono specializzati in psicoterapia.
Non tutti gli psicologi/medici-psicoterapeuti sono anche Specialisti in psicoterapia.
Lo psicoterapeuta può essere tale anche senza aver frequentato la scuola di specializzazione in psicoterapia -come nel caso dello psichiatra o neuropsichiatra infantile- oppure perché la specializzazione è in psicologia e non in psicoterapia: Psicologia clinica, Neuropsicologia, Psicologia del ciclo di vita, Psicologia della salute, Valutazione psicologica e counseling.
Oltre al fatto che sono indicati 4 anni e per qualcuno sono stati 5.
“Si occupa di qualsiasi problematica psicologica”: la legge glielo consente, poi bisogna vedere se sa farlo, se ne ha le competenze e le abilità, esattamente come lo Psicologo, ma questo non è stato scritto.
“non somministra farmaci”: come sopra*.
Inoltre la prescrizione dei farmaci avviene in quanto Medico chirurgo e non in quanto “laureato in medicina”, così come “lo psicoterapeuta” non prescrive farmaci in quanto “psicologo”, più che per la condizione della laurea in psicologia.
Per il resto c’è da chiedersi come mai per parlare del proprio lavoro si finisca ogni volta per chiamare in causa qualcun altro.
Lasciate che ognuno racconti la propria professione, che già cercare di raccontare bene la propria richiede molta cura.
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Francesca Di Donato – Psicologa
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