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40. La permanenza dell’oggetto. Sara Anderlini

2 mesi ago · · 0 comments

40. La permanenza dell’oggetto. Sara Anderlini

La permanenza dell’oggetto riguarda la capacità del bambino di comprendere che un oggetto o una persona non scompaiono davvero se si nascondono o escono dal suo campo visivo. Nei primi mesi di vita, fino intorno agli 8/10 mesi, il bambino non ha la percezione che un oggetto continua ad esistere anche al di fuori del suo campo visivo. Sono state condotte delle ricerche in merito al comportamento che il bambino mette in atto quando un oggetto viene nascosto.

Durante i primi due o tre mesi di vita, l’universo visivo del bambino è costituito da una serie di immagini prive di permanenza; dai tre ai sei mesi il bambino, coordinando la visione e il movimento della mano, tenta di raggiungere gli oggetti presenti nel suo campo visivo, senza cercare quelli assenti, che per lui hanno perduto ogni esistenza.

Verso gli 8/10 mesi cerca di raggiungere un oggetto nascosto, purchè egli abbia avuto modo di osservare come sia stato nascosto. Nei primi sei mesi del secondo anno di vita, il bambino diventa capace di rendersi conto anche delle possibilità di spostamento degli oggetti. Infine, arriva all’ultimo stadio dell’acquisizione del concetto di permanenza degli oggetti, mediante la ricerca di oggetti che non ha visto nascondere.

A cosa ci serve conoscere la permanenza dell’oggetto? Ci spiega come il bambino, nelle diverse fasi di sviluppo, vive l’assenza delle figure di riferimento e ci permette di comprendere come mai piange e si dispera e si rasserena appena la figura di riferimento rientra nel suo campo visivo.

Per facilitare l’acquisizione di questa competenza si possono fare con il bambino dei giochi, in base alla sua età, il cucù o il nascondino per i più grandicelli. Il gioco del cucù, che presuppone brevissime sparizioni per poi ricomparire, è un grande alleato per i genitori e per i bambini che piano piano interiorizzeranno che le sue figure di riferimento non smettono di esistere ma continueranno ad esistere pure fuori dal suo campo visivo.

 


Noemi Virgilio
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