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39. Premi e punizioni. Noemi Virgilio

5 mesi ago · · 0 comments

39. Premi e punizioni. Noemi Virgilio

Premi e punizioni sono due facce della stessa medaglia, mirano a modificare il comportamento

dei bambini o ragazzi in funzione di una minaccia o in funzione di una promessa. Tuttavia ricorrere

a premi e punizioni risulta spesso inefficace perché modifichiamo il comportamento senza

permettere che sia compresa la reale necessità di quel cambiamento da parte dei nostri figli.

Spesso infatti ci ritroviamo a punire o premiare sempre per gli stessi motivi proprio perché la

punizione e il premio non hanno un collegamento diretto con il comportamento e non permettono

al bambino o ragazzo di interiorizzare il comportamento a partire da una propria convinzione, o da

una vera comprensione della necessità di quel comportamento. Quale potrebbe essere dunque la

strategia più efficace? Il primo passo quando si hanno opinioni diverse in merito ad un

comportamento da tenere è certamente parlare e capire quali sono le ragioni che spingono a quel

comportamento. Con i bambini piccoli spesso ci rendiamo conto che alcune azioni sono spinte

dall’ambiente, dalla stanchezza, da uno stato emotivo particolare, dunque ha senso fermarsi e

comprendere per predisporre l’ambiente in modo da evitare che si possa innescare quel

determinato comportamento. Con i ragazzi può essere utile fare una lista di soluzioni per produrre

un comportamento alternativo. Sia con i bambini che con i ragazzi è molto più efficace far

sperimentare le conseguenze naturali delle proprie azioni, in modo che sperimentino e

comprendano in modo diretto. Per esempio se un ragazzo in preda ad una crisi di rabbia rompe

qualcosa, la conseguenza naturale è aggiustarla, se necessario con i propri soldi. Se un bambino

tende a lanciare le cose, la conseguenza naturale è doverle andare a riprendere. Quando si usano

le conseguenze naturale delle azioni l’atteggiamento non deve essere punitivo, ma deve essere di

accompagnamento proprio per permettere di vedere e comprendere davvero perché ha senso

evitare quel comportamento.


Noemi Virgilio
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Sara Anderlini
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Francesca Di Donato - Psicologa

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