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35. Non chiamateli capricci. Noemi Virgilio

2 mesi ago · · 0 comments

35. Non chiamateli capricci. Noemi Virgilio

Perché è sbagliato parlare di “capricci”? Il termine capriccio arriva dalla vecchia educazione e rimanda ad un accezione negativa che non ci permette di sintonizzarci con quello che sta succedendo. Quando decidiamo di etichettare un comportamento come “capriccioso”, falliamo nel nostro ruolo educativo perché giudichiamo prima di comprendere e siamo focalizzati sulla nostra necessità di cambiare quel comportamento senza chiederci cosa ci sta comunicando. Le nostre azioni sono rivolte al terminare il comportamento che ci appare inutile, ingiustificato, insensato. Tuttavia quello che vediamo è una disregolazione emotiva, che ha sempre un significato per il bambino che la mette in atto. Il nostro compito è quello di fermare le azioni che possono essere un pericolo per sé o per gli altri, ma è anche quello di comprendere cosa ha innescato quel comportamento. A volte noi vediamo la crisi solo quando è alla sua massima espressione, senza renderci conto che ci sono stati segnali precedenti di disagio da parte del bambino. Il bambino che sente un disagio crescente se non è accompagnato non riesce a regolare le proprie emozioni in autonomia e quando lasciato senza guida arriva ad avere quei comportamenti che noi adulti non capiamo. Quando possibile è importante sintonizzarsi con il bambino già quando ha i primi segnali di disagio, in modo da capire cosa sta innescando la crisi. Non sempre il bisogno è lo stesso, quindi ogni situazione va valutata: può essere ricerca di attenzioni, voglia di condividere qualcosa, troppo entusiasmo, stanchezza, ricerca di comprendere i limiti, etc. Quando ormai la situazione ha portato ad una crisi evidente è importante stare con il bambino, portare la calma di cui ha bisogno, essere l’esempio di calma, aiutare a trovare strategie per sfogarsi talvolta, per esempio colpire un cuscino, o lanciare una palla o strappare dei fogli, oppure respirare con voi o spegnere delle finte candeline per calmarsi.


Noemi Virgilio
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