Può coesistere la possibilità di gestire un incarico presso l’Ordine degli Psicologi e al contempo presso l’Ente di previdenza? Questa è solo una delle domande del genere che spesso leggo in giro..
A questa domanda rispondo:
Dipende.
– Dipende da quanto tempo quella ricarica richiede oggettivamente.
– Dipende dalle possibilità oggettive organizzative della persona in questione.
– Dipende da quanto la persona sia cresciuta/documentata qualitativamente già prima di candidarsi.
– Dipende anche dalla persona la possibilità o meno -intesa come capacità di far coesistere ruoli così importanti- in base alle sue risorse interne, esterne.
Una persona dotata di capacità trasversali può essere capace di vivere la doppia esperienza come continuum e neanche percepirlo come doppio incarico. Ci avete pensato?
Sì, colleghi, c’è chi ci riesce.
Quindi come le altre cose che riguardano la nostra categoria -e sulle quali combatto e ribatto dal giorno che ho realizzato cosa rappresenta questa professione- dove c’è una possibilità normativa e realistica, poi, sul piano pratico, la differenza la fa la PERSONA.
Quindi poi sta alla responsabilità del singolo -come persona e professionista- assumersi la responsabilità del proprio operato alla luce della coesistenza o meno di questa doppia via politico-applicativa.
E sta alla responsabilità di chi vota osservare e documentarsi per vedere chi mostra la capacità di farcela.
Non nego che provo un po’ di difficoltà a dover esprimere questo visto il lavoro che facciamo e che al di là degli ambiti, dovrebbe averci insegnato che le cose a volte sono possibili anche nella misura in cui la persona le rende tali in base alle sue capacità/abilità/risorse/attitudini.
Certamente ci sono situazioni e ambiti in cui è necessario valutare bene questa possibilità, ma ritengo sbagliato escluderla a priori, senza opportune valutazioni, personali -interne ed esterne- e di contesto.
Inoltre mi soffermo su un altro aspetto, che attiene proprio all’oggetto della domanda e quindi alla politica professionale: quante persone nella nostra categoria hanno coinvolgimento attivo, interesse e competenza in ambito politico professionale?
A mio avviso, da ciò che osservo, molto poche.
Quindi mi immagino già lo scenario che per evitare questa “incombente minaccia” delle doppie cariche dobbiamo ritrovarci a votare chi non ha le competenze o l’etica professionale necessaria per ricoprire certi ruoli.
In quanto psicologi è importante cercare di superare certe rigidità e di apprendere ad aprirci al mondo delle possibilità.
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Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online
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