4 anni ago · Francesca Di Donato - Psicologa · 0 comments
La scelta del partner: prospettiva biologico-evoluzionistica
Le donne investono sulla riproduzione più degli uomini e, quindi, investono in base alla fitness percepita nell’altro sesso in termini di bagaglio genetico sano e risorse potenziali al mantenimento successivo della progenie.
Il criterio della bellezza come indicatore di buona salute è stato contestato da numerosi studi, in quanto è stato notato che soprattutto nei maschi questa correlazione non è così frequente.
Nei mammiferi e negli uccelli le femmine sceglierebbero, dunque:
– secondo qualità pre-riproduttive del maschio, attraverso criteri genetici.
Esempio ne è il pavone: la femmina sceglie quello con il piumaggio più bello, che è maggior rischio predatorio, quindi se riesce a sopravvivere nonostante tale esposizione, mostra di avere una fitness più alta. Eppure sembra che tale dinamica di arresti nel momento in cui l’ornamento maschile diventasse troppo costoso ai fini della sopravvivenza.
– secondo qualità post-riproduttive: capacità del maschio di investire sulla prole, allevarla e proteggerla.
Nella nostra specie, le donne si dividono:
– coloro che investono sul senso paterno, risorse, potere
– coloro che investono su bellezza, intelligenza e buona genetica
Inoltre, le donne definiscono più attraenti i volti androgini nel periodo follicolare precoce e i volti più virili nel periodo fertile. In fase ovulatoria, le donne coniugate rispondono in modo peculiare all’odore dell’ uomo con caratteristiche dominanti.
Gli uomini sceglierebbero in base
– alla presunta fertilità come propensione a prendersi cura di lui e della prole, e alla salute della donna.
Il criterio di fecondità è dato dal rapporto vita-fianchi che rimanda alla tipica forma a clessidra, che prescinde dal sovrappeso, specie se accompagnata dal l’oscillazione sinuosa delle anche.
– alla bellezza intesa come IMC.
– con l’avanzate dell’età sono attratti da donne progressivamente più giovani: correlazione con la fertilità
– voci timbriche acute, anziché profonde
Per entrambi, chiamando in causa i criteri di bellezza/armonia, l’elemento da prendere in considerazione è la sezione aurea.
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Francesca Di Donato – Psicologa
Categories: Appunti e spunti di riflessione