fbpx

Fissa un appuntamento

L'Aquila colloqui in presenza e on line tramite Skype. Possibilità di colloqui a seduta singola.

Chiamami:
+39 328 28 38 399

Scrivimi una email:
didonato.francesca@live.it

2 anni ago · · 0 comments

Copione di vita: il potere in quello che reciti e in quello che scrivi. Francesca Di Donato

Parliamoci chiaro.
Anche quando fai di tutto per fare la comparsa o per restare dietro le quinte di un palcoscenico condiviso, sei e resti protagonista della TUA vita e, al di là di cosa tu stia facendo o stia evitando di fare, buona parte del copione è scritto per mano tua, e lo stili in prima persona anche tutte quelle volte in cui riprendi, più o meno inconsapevolmente, recitandoli passo passo, stralci di sceneggiatura scritti da altri sul tuo conto e sul mondo più prossimo che ti circonda.

Questa te la offro come possibile lettura, non come verità; come visione alternativa potenziante, non come dogma.
Questo a me ricorda che, in un modo o nell’altro, ho sempre un margine più o meno grande di volontà e azione da esercitare.

Lo percepisco come un processo.

Ci credo, come poc’anzi scritto, e aggiungo che ho anche voglia di crederlo, scelgo di crederlo, perché l’idea dell’impotenza, della deresponsabilizzazione, del vittimismo passato come condizioni a cui arrendersi passivamente non sono utili alla vita che sto vivendo, alla vita che intendo vivere.
Non risponde ai miei valori.
Vale per me ovviamente e, ora, la offro a te come spunto di riflessione.

Sai perché sollevo la questione?
Perché buona parte dei benpensanti di nuova generazione tacciano di “colpevolizzazione” o di estremismo filomotivazionale qualunque contenuto stia lì a ricordarti che hai un ruolo e un potere da esercitare e che stai agendo nella tua vita.
E chi si fa portavoce di queste narrazioni, seppur talvolta sia mosso dalle migliori intenzioni, non si accorge che rischia di sottrarre potere, autodeterminazione, autostima, autoefficacia e di rinforzare un atteggiamento indelebile di resa.
Anche perché avere potere e riconoscersi di giocare sempre, nel bene e nel male, un ruolo non vuol dire affatto vincere tutte le battaglie, raggiungere sempre massimi risultati o fare proprio qualunque obiettivo.
Né tantomeno significa che qualunque cosa o circostanza o risultato dipenda completamente da te o da me o da chicchessia.
Non si tratta neppure di avere delle colpe o che l’intento di qualcuno sia colpevolizzarti.
Anzi.

Chi riesce a riconoscersi fino in fondo questo potere, a mio avviso, se ne frega di rispondere a chissà quale standard e di perseguire 12 fatidiche fatiche per espiare chissà quale colpa.
Chi si riconosce questo potere mette in conto l’errore, la fatica, il fallimento, l’abbrutimento, lo sconforto, la sconfitta, la resa o che qualcosa possa superare -per frequenza, intensità, peso o mole- le proprie capacità di risposta.
Li mette in conto, ma non come condizioni statiche, perpetue che avviliscono e depotenziano.
Le mette in conto come fasi, passaggi, condizioni temporanee che fanno parte della vita e dell’essere umano che, in quanto tale, è capace talvolta o spesso, a seconda dei casi, perfino di usare i propri poteri contro se stesso.

D’altronde siamo fatti della stessa sostanza dei sogni: imperfetti, criptici, allegorici, dispiegati tra il latente e il manifesto.
Tutta la psiche umana, nel suo soffio vitale e corporeo, non è altro che questo.

E se non credessi in ciò, potrei mai fare il lavoro che faccio? La risposta per me è assolutamente no.
Ogni volta che lavoro con qualcuno, che sia per lo svincolo, per l’elaborazione, per la riconciliazione, per la crescita, per il cambiamento, per l’ascesa e la discesa verso se stesso, non faccio altro che individuare e evidenziare, affinché emerga e si espliciti, proprio questo nucleo di potere e, nel mentre, cerco le tracce delle orme lasciate indietro e illumino i passi che muove man mano lungo la sua via.

Di che altro si nutre, altrimenti, questo lavoro?!

Tutto questo per dire semplicemente che esistono tante letture quante sono le persone capaci di esprimerle e che l’unica cosa che conta è assicurarsi che si stia vivendo nella propria narrazione e non in quella offerta e generalizzata da qualcun altro.
Dal canto mio, ritengo ci sia un posto meraviglioso che merita di essere vissuto e che sta nel mezzo tra il “te la sei cercata” e il “sei la vittima”, uscendo fuori da questa dicotomia tossica.
____________________________
Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online – SCUOLA DI PSICOLOGIA lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi

La forza dietro la debolezza. Francesca Di Donato

2 anni ago · · 0 comments

La forza dietro la debolezza. Francesca Di Donato

Ci sono persone che vivono in un modo così invischiato con certe dinamiche da apparire deboli.
Una narrazione, questa, che appare vera sia al narrante, che allo spettatore.
Eppure per vivere o sopravvivere in un sistema fatto della stessa sostanza dell’infelicità, le risorse non possono che esserci: se non ci fossero si soccomberebbe anziché riuscire, seppur a fatica, a trascinarsi tanto a lungo in quella drammatizzazione di sé.
La forza c’è. È solo indirizzata verso il fine sbagliato.
___________________________
Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online – SCUOLA DI PSICOLOGIA lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi

2 anni ago · · 0 comments

A ognuno il suo viaggio. Francesca Di Donato

Si può intraprendere un viaggio e scegliere di percorrere il percorso l’autostrada con tanto di tagliando, con tariffa corrispettiva che ti certifica il percorso fatto.
Inoltre i tempi di percorrenza sono più o meno stabiliti, perché vuoi o non vuoi hai una velocità a cui attenerti.
Si può, tuttavia, scegliere di fare un viaggio attraversando sentieri poco battuti e di farlo sulle proprie gambe che consentono di percorrerlo con i propri tempi, qualunque essi siano.
In questo caso nulla certifica il tratto percorso eppure anche esso viene tracciato e la qualità dell’esperienza potrebbe essere perfino migliore di un viaggio in autostrada e anche se non serve una patente per praticarlo.
E nel mezzo? Tante possibilità.
Si può fare un viaggio percorrendo con una bici strade interne di città e strade che costeggiano paesaggi più selvaggi.
Si può fiancheggiare la costa con una moto, oppure ancora viaggiare in treno con tutta l’attenzione a mirare ciò che i tuoi occhi incontrano senza la responsabilità della guida.
Si può volare in aereo accorciando i tempi ma perdendo molto del tragitto.
Si può andare in nave e perdersi nella meraviglia di orizzonti che appaiono infiniti.
E alcuni tragitti potresti mai averli tracciati prima eppure hai pieno diritto di addentrarti nel nuovo viaggio.
Ognuno di questi percorsi assume vero valore solo in base a chi lo traccia: può essere uno sterile e insignificante traino di se stessi oppure un pezzo di ricchezza che entra in pieno diritto nel bagaglio dell’esperienza per il modo in cui lo si percorre, al di là del mezzo e del tragitto, che sia da soli o in compagnia, con una guida o in solitaria.
Ecco. Il percorso formativo di ognuno è esso stesso un viaggio e ognuno lo percorre con bagagli, mezzi, prospettive e sguardi diversi.
Ognuno è capace di estrapolare dal viaggio la sua esperienza che non sarà mai replicabile, neanche quando si è in due sullo stesso mezzo nel percorrere la stessa via: ognuno avrà sempre un proprio bagaglio e un personalissimo sguardo, più o meno profondo, più o meno attento, più o meno consapevole verso di sé e verso le cose che incontra strada facendo.
Per questo conta che ognuno si occupi del proprio viaggio limitando le conclusioni su quello altrui: di quel viaggio non sai spesso un bel niente, neanche quando condividi lo stesso mezzo orientato nella stessa direzione.

Dal canto mio, ai viaggi patentati da terzi, preferisco sentieri da percorrere con le mie gambe, nutrendomi della saggezza di chi incontro e scelgo di incontrare lungo il cammino… il mio cammino e non quello imposto da altri.
____________________________
Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online – SCUOLA DI PSICOLOGIA lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi

2 anni ago · · 0 comments

Opinioni e fatti. Francesca Di Donato

Opinioni e fatti non sono la stessa cosa.

“Un fatto è ciò che ha consistenza vera e reale, in opposizione a ciò che non è concreto, tangibile, sicuro” Treccani.

“L’opinione esprime, invece, la convinzione che una o più persone si formano nei confronti di specifici fatti in assenza di precisi elementi di certezza assoluta per stabilirne la sicura verità.” Treccani.

Su un fatto si può esprimere un’opinione, purché questa cosa sia esplicitata in modo da non far nascere fraintendimenti e avere una efficacia nel trasferimento del contenuto di quanto si sta asserendo.
Ma far passare o trattare una propria opinione come fatto è un arbitrio e un atto poco consono quando applicato a faccende di tipo professionale.
Sui fatti non ci sono “secondo me” “concordo” che tengano. Il fatto è qualcosa di cui bisogna solo prendere atto.

Pregiudizi e false credenze, atteggiamenti di chiusura verso nuove prospettive -agiti nella loro implicita inconsapevolezza- alimentano il rischio di trattare una propria opinione come fatto e di passarlo come tale.

Un’antidoto a questa tendenza ritengo risieda nel porsi domande, accogliere gli stimoli di riflessione che vengono offerti, informarsi da fonti ufficiali, adoperarsi per sviluppare uno spirito critico ovvero un atteggiamento che si rifiuta di accettare qualsivoglia affermazione senza interrogarsi sulla sua validità e che considera una proposizione come vera solo quando è stata verificata o quantomeno attentamente considerata, valutata, ragionata.

_________________________

Francesca Di Donato – Psicologa
Psicologia clinica, dinamica e della salute – percorsi individuali, di coppia e in gruppo: in presenza e online
Formatore e Supervisore: in presenza e online – SCUOLA DI PSICOLOGIA lo psicologo è colui che aiuta l’altro a curarsi
____________________________
Canali Telegram
Scarica l’app di telegram e ISCRIVITI ai canali per restare aggiornato
4 canali pubblici + 1 privato
1• canale: aggiornamento sulle OFFERTE DI LAVORO che chiedono come requisito la laurea triennale e magistrale
Link: https://t.me/formazioneonlineperPSICOLOGIeDTP
2• canale: aggiornamento sulle OFFERTE DI LAVORO che chiedono come requisito l’iscrizione all’Ordine
Link: https://t.me/scuoladipsicologia
3• canale: NEWSLETTER per restare aggiornato sulle novità e sulla professione, info fiscali e non)
Link: https://t.me/formazionepraticaPSICOLOGIeDTP
4• canale: aggiornamento professionale ECM gratuiti
Link: https://t.me/lopsicologoaiutalaltroacurarsi
5• canale privato: per allievi di Scuola di Psicologia: link inviato per mail
____________________________
Canali social
Facebook
. profilo (tasto segui) 
https://www.facebook.com/didonato.francesca/
. pagina professionale 
https://www.facebook.com/scuoladipsicologia.francescadidonato/
Instagram
. profilo personale 
https://www.instagram.com/francesca_di.donato/
.profilo professionale 
https://www.instagram.com/scuoladipsicologia/

Pan. Francesca Di Donato

2 anni ago · · 0 comments

Pan. Francesca Di Donato

Pan ci dice che il più forte desiderio della natura ‘dentro di noi’ è di unirsi con se stessa nella consapevolezza, altrimenti è pan-ico.
Dunque, dovremmo tutti ricucirci alla nostra Ombra e farlo al più presto.

Pan

Molti osannano il Piccolo principe (che a me non piace) eppure secondo me il più bel libro di sempre è Peter pan.
Francesca Di Donato

 

2 anni ago · · 0 comments

Genitori di se stessi. Francesca Di Donato

Esiste un momento della nostra vita in cui dobbiamo diventare noi, per noi stessi, quei genitori che avremmo avuto bisogno di avere.

È triste, spesso perfino doloroso eppure è ciò che va fatto.
Purtroppo “casa” per molti è quel posto che, fin troppo spesso, ricorda perché è meglio a distanza e a piccole dosi

Francesca Di Donato – Psicologa

2 anni ago · · 0 comments

Meglio non scomodare il fallimento. Francesca Di Donato

Il fallimento porta con sé un carico esistenziale.
È un po’ troppo chiamarlo in causa per dei risultati non conseguiti,  in nome di obiettivi che magari neanche rispondono ai propri desideri, ma alle aspettative di qualcun altro su di noi.

L’errore è parte del gioco, è parte della vita.
E’ un’opportunità per rileggere la situazione e rileggere te stesso.

Errore è sbagliare pur avendo conoscenza necessaria per non sbagliare.
Fintanto non si hanno queste conoscenze, si può parlare di errore? …NO.

Il fallimento, dai retta a me, meglio non scomodarlo.
__________________________

Francesca Di Donato – Psicologa

2 anni ago · · 0 comments

La mancata integrazione. Francesca Di Donato

In un mondo di mancata integrazione tra il maschile e il femminile che albergano in ognuno di noi, si passa da “la donna con le palle” al “mammo” in uno schiocco di dita.

A ciascuna di queste persone auguro di far pace con quella parte di sé data in sacrificio a quelle opinioni, pregiudizi e credenze precostituite, generalizzate, semplicistiche, meccanicamente riproposte e prive di qualunque valutazione, chiamate stereotipi, chiché…

Le stigmate impresse indelebili sulla nostra pelle da ogni mancata riflessione
_______
Francesca Di Donato

2 anni ago · · 0 comments

Un’immagine da rivedere. Francesca Di Donato

A volte per liberarci, risolvere, superare una situazione o un vissuto, dobbiamo essere disposti a rivedere l’immagine di noi stessi a cui ci siamo disperatamente aggrappati nel tempo.
Dobbiamo avere il coraggio di rinunciare a quella maschera che tanto amiamo mostrare agli altri e della quale ci siamo convinti perfino noi stessi.
_______________________

Francesca Di Donato – Psicologa

2 anni ago · · 0 comments

Respirare. Francesca Di Donato

Sintonizzarsi sul proprio respiro e imparare a calmarlo è una cosa importante di per sé.
Più il respiro si fa profondo, più la mente si schiarisce, più il corpo si abbandona e l’animo si allieta.
Rilassarsi è un’arte. È un quadro che nessuno può dipingere per te, puoi farlo solo tu.
______________________
Francesca Di Donato – Psicologa
Scuola di Psicologia

error: Content is protected !!